Il racconto nitido del Medioevo e del Rinascimento a un pubblico non scientifico. Una lettura trasversale su percorsi interdisciplinari affiancati alla musica, ...
Le figurine di Jacques Callot hanno acceso la fantasia di scrittori, registi, scultori e musicisti. Hanno maschere in cuoio e nomi noti – Scaramuccia, Scapino, Razzullo, Ricciulina, Pulliciniello – ma anche spade, bastoni, strumenti musicali. Alcune si esibiscono su un palco, quasi tutte sono circondate da spettatori, soprattutto sullo sfondo. Per secoli sono state viste come riproduzioni di attori del Seicento, eppure Callot ha intitolato la sua raccolta Balli di Sfessania, con un riferimento immediato e preciso alle danze; in questo cd l’ensemble Salon de Musique.
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29:32
Miserere
Una delle composizioni più famose dell’esperienza musicale rinascimentale è certamente il Miserere che Gregorio Allegri compose nella prima metà del Seicento. Una pagina musicale straordinaria che ebbe larga diffusione dopo che nel 1880 venne pubblicato a cura di una casa editrice inglese. La peculiarità del Miserere di Allegri, come più volte sottolineato dagli studiosi di questo cantore-compositore, non è nell’uso di tecniche innovative o di artifici melodici o armonici, ma paradossalmente nella sua apparente semplicità. Il carattere musicale è strettamente legato ai luoghi sacri, al punto che l’impatto emotivo al di fuori di tali contesti non è apprezzabile. Si può immaginare che il sovrapporsi delle note del Miserere all’interno di una chiesa, con la sua ridondanza naturale, trovi in esse la sua naturale fonte d’origine e la sua naturale cassa di risonanza emotiva. Ma questa musica veniva eseguita come fu scritta?
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29:30
Improvvisar all’Organo
Verso la fine del secolo XIX, in Italia, la didattica organistica iniziò ad ammiccare lo sguardo verso nuovi orizzonti. La disciplina dell’accompagnamento alla tastiera del canto gregoriano, infatti, andò ad affiancarsi allo studio di una prassi tanto antica quanto difficilmente codificata in forma scritta e in maniera sistematica nei secoli precedenti: l’improvvisazione organistica. A prestare attenzione a questo dato di fatto, riferendolo alla prestigiosa attività musicale svolta nel Duomo di Milano è Claudio Cardani. Partendo dalla fine del Seicento per arrivare agli inizi del Novecento. Cardani ha pazientemente raccolto - in una pubblicazione edita dall’Associazione Serassi - gli elementi che fanno la storia del ruolo dell’improvvisazione organistica nella pratica liturgica della Cappella milanese. Lo ha fatto descrivendo le modalità con cui la Fabbrica del Duomo gestiva i diversi incarichi musicali, l’analisi dei regolamenti e dei bandi di Concorsi le cui prove dimostrano che la quasi totalità degli interventi organistici erano di carattere improvvisativo. Claudio Cardani è ospite al microfono di Giovanni Conti.
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29:30
Carnevale e Quaresima: un prolifico contrasto
Oggi a Quilisma è di scena il contrasto tradizionale tra Carnevale e Quaresima ovvero l’alternarsi di un testo profano di cortigiana memoria e un severo richiamo alla vita saggia, un’anima che si deve nuovamente svegliare agli occhi di predicatori irrequieti in piazze gremite di uomini e donne. La Quaresima pone freno al caos del Carnevale e conclude la sua azione nella festività della Pasqua, nel passaggio dalla Morte alla Vita: tradizione religiosa che nella musica risalta in ogni contesto, nella tradizione colta e in quella orale. La lingua, il volgare italiano, subisce con piacere il suono “dialettale” delle diverse aree di provenienza soprattutto della musica, tanto da raccontare simbolicamente un viaggio attraverso il gusto e la cultura dell’epoca. Dall’Alto Medioevo al Cinquecento assistiamo a interessanti variazioni su tema che prende le mosse da melodie profane, alle quali veniva adattato un testo spirituale, devozionale, paraliturgico: così frottole, strambotti, villotte, barzellette, odi, pèrdono la loro tipica connotazione laica, amorosa, carnascialesca, sposando in pieno quella letteratura spirituale, dal sapore popolar-religioso, utile a raccontare virtù teologiche e immagini tratte dalle Sacre Rappresentazioni.
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30:00
Quando la danza conquistava tutti
Un percorso a ritroso nel tempo interamente dedicato alla danza. Nella puntata odierna di Quilisma Giovanni Conti parte dalla fine del 16mo secolo per risalire fino al 1200 per comprendere come l’atteggiamento nei confronti della danza fu ambivalente e nel contempo vide la danza diffusa in ogni ambito, contesto e strato della società medioevale e da lì in avanti nelle diverse epoche.Il nostro cammino prende il via nella prima metà del 1500, momento in cui l’alternanza di Pavana e Gagliarda diventa rappresentativa dell’alternanza di passi di danza lenti e rapidi.
Il racconto nitido del Medioevo e del Rinascimento a un pubblico non scientifico. Una lettura trasversale su percorsi interdisciplinari affiancati alla musica, attraversando l’entusiasmante stagione della monodia per giungere al trionfo dell’esperienza polifonica. Il tutto con proposte d’ascolto, novità discografiche, recensioni librarie e incontri con i protagonisti, sia attraverso interviste sia come ospiti in studio.