Chi sono i Geni Invisibili? Inventori, innovatori, grandi scienziati italiani che hanno cambiato la nostra vita come abbiamo scoperto con la prima serie di ques...
Può la fantasia alimentare la scienza? Oggi, come ci raccontano in questo episodio il fisico Roberto Cingolani e Franco Malerba, il primo astronauta italiano, stiamo progettando anche gli orti spaziali. Per produrre ortaggi e cibo nello spazio e per le comunità di sapiens che dovrebbero colonizzare la Luna con la missione Artemis. Proprio come aveva dovuto fare Matt Damon nel film "The Martian", per sopravvivere sul Pianeta Rosso. Oggi è scienza non fantascienza. Eppure tutto era stato anticipato negli anni Settanta da un Topolino italiano, il numero 1.071: Paperone e la terra di Luna. Disegni di Massimo De Vita e storia di Giorgio Pezzin.
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27:08
Marconi e il Titanic - S3E7
E' meglio di un Guglielmo Marconi.Tutti comprendiamo il senso di questo modo di dire: Marconi fu uno dei più grandi inventori seriali italiani. Pensò, immaginò e costruì una parte di ciò che consideriamo la modernità del mondo, a partire dalle telecomunicazioni. Sapevate che, oltre a inventare il telegrafo senza fili e la radio, invenzione che al tempo era derisa dall'ortodossia scientifica perché ritenuta impraticabile a causa della curvatura terrestre, fu tra i primi a comprendere che sarebbe stato possibile trasmettere anche le immagini? Sì, il televisore. Costruì anche uno dei primi prototipi. Lo possiamo paragonare a Nikola Tesla.Marconi vinse il premio Nobel per la fisica nel 1909. Solo un altro italiano, Giosuè Carducci, aveva ricevuto il prestigioso premio, nato nel 1901, prima di lui. Ma non tutto luccica nella sua storia: al Cnr arrivò al posto del fondatore e accademico dei lincei Vito Volterra, cacciato dal regime fascista perché ebreo. Parleremo anche di lui con Maria Chiara Carrozza, presidente proprio del Cnr, e con Roberto Battiston ex presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana: perché Volterra è un altro dei nostri geni invisibili che stiamo recuperando solo ora. Sono Massimo Sideri editorialista e inviato di scienza e tecnologia del Corriere della Sera e alle scoperte italiane dimenticate ho dedicato diversi libri. La sindrome di Eustachio, Storia italiana delle scoperte dimenticate, ma anche due saggi su Italo Calvino, L’innovatore rampante e il Visconte Cibernetico scritti con Andrea Prencipe. C’è un mondo da capire davanti a noi e con questo podcast voglio continuare a portarvi in un viaggio tra scienza e tecnologia, incontrando i protagonisti di questa rivoluzione.
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24:37
Meucci, il padre del telefono - S3E6
Il telefono è stato inventato da Alexander Graham Bell. Il 7 marzo 1876, Bell ottenne il brevetto per il telefono".. Questa è la risposta di ChatGPT a una semplice domanda diretta: chi è il padre del telefono? Un ulteriore monito a non accontentarsi delle informazioni che i sistemi di intelligenza artificiale generativa possono fornire come definitive. Perché se è vero che Bell sviluppò un sistema di comunicazione telefonica non si può dimenticare il contributo che diede, prima di lui, il nostro Antonio Meucci. Meucci è forse il capostipite di tutti i grandi innovatori italiani dimenticati: è diventato famoso come uomo dimenticato. A Firenze, la sua patria natale, gli è stata dedicata una targa sulla casa natale in quella che oggi è via de’ Serragli: qui nacque il 13 aprile 1808 Antonio Meucci, inventore del telefono. A Milano gli abbiamo intitolato una strada di periferia con la dicitura «fisico». Che, per inciso, è anche un errore: Meucci era un aiuto portiere della Porta di San Niccolò a Firenze. Ne parlo in questo episodio, oltre che con ChatGPT stesso, con il fisico Vittorio Pellegrini che ha lavorato proprio ai Bell Labs e che ci aiuta a capire l'eredità di Meucci anche nella comprensione dell'origine del cosmo.
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20:09
Ritorno sulla luna (Bonus track)
Abbiamo scelto di andare sulla Luna non perché sia facile. Ma perché è difficile". Con questa famosa frase John Fitzgerald Kennedy lanciava la corsa al nostro satellite nel 1961. Sappiamo che il motivo principale era dimostrare la supremazia tecnologica sull'Unione Sovietica in piena Guerra Fredda. Ma oggi perché stiamo progettando di tornare sulla Luna con le missioni Artemis? E perché stiamo già pensando di raggiungere anche Marte con un equipaggio? Stiamo vivendo un momento di grande ritorno di entusiasmo per il cosmo, ma le ragioni sono molto diverse da quelle dell'epoca delle missioni Apollo come mi raccontano in questo episodio Amalia Ercoli Finzi, la Signora delle comete, e l'astronauta Maurizio Cheli. Più legate alla frontiera della conoscenza, è vero, ma anche alla nostra vita quotidiana: geolocalizzazione e previsioni meteorologiche sono solo due esempi di come anche i nostri smartphone, per essere utili, abbiano bisogno dei viaggi spaziali. E poi, certo, come ci ricorda Amalia Ercoli Finzi, andiamo sulla Luna anche perché abbiamo bisogno di sognare. Cosa? "Un universo infinito, fatto di infiniti mondi". Il motivo per cui Giordano Bruno venne bruciato in piazza Campo dei Fiori, a Roma, nel 1600
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33:40
Plantoidi - I robot piante - S3E4
Chi ha inventato i plantoidi? E, soprattutto, a cosa servono? Negli ultimi anni abbiamo scoperto che anche la natura ha una sua forma di intelligenza. E anche di comunicazione sotterranea attraverso i funghi: si chiama «Wood Wide Web». Una forma di intelligenza sviluppata in decine di milioni di anni. Ecco allora come stiamo tentando di sviluppare una tecnologia che ne apprenda i segreti, rispettandone l'equilibrio. In questo podcast ne ho parlato con Barbara Mazzolai, la madrina di queste piante-robot presso l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Che pensa già a una tecnologia che alla fine del proprio ciclo di vita possa essere riassorbito dall'ecosistema, come avviene con le piante che muoiono. Utile anche, per esempio, per tutti i rover che stiamo spedendo sulla Luna e su Marte. Di questo intreccio di intelligenze (naturale, artificiale, collettiva) ne ho parlato anche con Carlo Ratti, professore all'Mit e al Politecnico di Milano che dirigerà la Biennale dell'Architettura di Venezia nel 2025. Tre intelligenze che dovrebbero unirsi come una triplice elica del Dna per cercare di dare delle risposte a un altro grande malato, la città. Che dovrebbe diventare un plantoide su scala enorme per ripensare se stessa.
Chi sono i Geni Invisibili? Inventori, innovatori, grandi scienziati italiani che hanno cambiato la nostra vita come abbiamo scoperto con la prima serie di questo podcast che è stata scaricata e ascoltata oltre 130 mila volte. Abbiamo così testimoniato che sono italiani il microprocessore (Federico Faggin), la matita (i coniugi Bernacotti), le biotecnologie (Claudio Bordignon), il pianoforte e la dimostrazione dell’esistenza del vuoto (Bartolomeo Cristofori ed Evangelista Torricelli). Passato, presente e futuro del progresso. Ma non finisce qui perché il nostro viaggio continua tutti i martedì con Geni Invisibili 2: lo sapevate che anche il libro tascabile e il corsivo sono italiani? Gli occhiali, la chiocciola, il telescopio galileiano ma anche l’attuale rivoluzione dell’Open science, la scienza aperta, hanno le proprie radici nel nostro genio come in questo podcast ci riconosce anche Steve Wozniak, il padre dell’Apple I. Creatività: ecco cosa ne abbiamo fatto. In una storia tutta italiana. Massimo Sideri, inviato ed editorialista di scienza e tecnologia del Corriere della Sera, ha dedicato alle scoperte italiane dimenticate diversi libri, come La sindrome di Eustachio (Bompiani) e L’innovatore rampante: l’ultima lezione di Italo Calvino scritto con Andrea Prencipe (Lup). C’è un mondo da capire davanti a noi e con questo podcast l’autore vuole continuare a portarvi in un viaggio tra scienza e tecnologia incontrando i protagonisti di questa rivoluzione.Una serie del Corriere della Sera. Premium partner: Leonardo. Partner scientifico: Consiglio Nazionale delle Ricerche.