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Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il l...
In questo episodio ti darò alcune dritte su come riconoscere i segnali non verbali indicatori di ansia, ma permettimi di fare una piccola premessa: anche se so perfettamente che le premesse annoiano soprattutto i miei seguaci più giovani, che vorrebbero che andassi dritto al punto, ma è doveroso, per la mia posizione, farle.Come sai, se mi segui da un po’, visto che non perdo occasione per ricordarlo, non sono uno psicologo ma un life coach e mi occupo anche di formazione alla relazione con sé stessi e con gli altri.Per la mia qualifica non posso ovviamente dare suggerimenti su come risolvere l’ansia invalidante, poiché si tratta di un disturbo che deve essere trattato da chi è titolato a farlo, quindi, appunto, da psicologi, psicoterapeuti e, nei casi più gravi, da psichiatri.Mi limiterò, quindi, a raccontarti qualcosa sulle caratteristiche dell’ansia che, secondo lo psichiatra Roberto Lorenzini, uno dei massimi studiosi di questo disturbo, è “la sorella evoluta della paura”, poi passerò ai segnali non verbali che offrono indizi di ansietà, sia su noi stessi sia sugli altri.Buon ascolto!
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9:32
MENZOGNE: indizi "strani" nel verbale
È un dato di fatto che la maggior parte delle persone gradirebbe conoscere una metodologia utile a smascherare i bugiardi, ma al momento nemmeno il famoso poligrafo, la macchina della verità, è riuscita a essere impeccabile. Si rimane, quindi, nell’ambito degli indizi ed è abbastanza normale che, dopo averne raccolti almeno più di tre, l’ago della bilancia possa pendere di più verso un’ipotesi di menzogna, ma sottolineiamo la parola IPOTESI ed eliminiamo la parola CERTEZZA.Oggi vediamo insieme alcuni indizi di menzogna nella comunicazione verbale, ovvero certe espressioni che un bugiardo inconsapevolmente utilizza, senza rendersi conto che un po’ si sta tradendo. Buon ascolto!Clicca QUI per ascoltare l'episodio in cui parlo degli AUTOINGANNI
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6:59
IL CAPO TOSSICO: riconoscerlo e conviverci
Buona parte del mio lavoro si svolge in aziende o istituti scolastici che mi convocano per percorsi di formazione e più spesso di quanto puoi immaginare mi trovo in aula i collaboratori o il personale docente, quasi mai i leader o i direttori scolastici. Per esperienza, quindi, posso sbilanciarmi nel dire che nessun corso di formazione può risolvere questioni relazionali se alla base c’è un problema di leadership e che molti leader dovrebbero iniziare a farsi un esame di coscienza e a prendere atto che certi problemi dipendono da loro.Avere a che fare con un capo tossico è devastante sul piano della motivazione e, il più delle volte, la devastazione emotiva va a contagiare anche altri ambiti della vita, come la sfera familiare.Il vero problema sta nell’incapacità di alcuni leader di rendersi conto che sono proprio i loro modi a minare le relazioni e il buon funzionamento del gruppo e, spesso, nell’abitudine malsana di vedere le colpe e le inefficienze esclusivamente negli altri.Oggi facciamo il punto sui più frequenti stili di tossicità che un leader non evoluto può agire quotidianamente con i suoi collaboratori.Buon ascolto!
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12:37
LINGUAGGIO DEL CORPO: cosa dicono i piedi?
Gli atti subliminali di scarico tensionale più importanti sono quelli che riguardano il viso, la testa in generale, il collo, le spalle, le braccia, le mani e alcuni segnali interessanti si verificano sul petto e nella parte alta della schiena, quella delle scapole.Più ci allontaniamo dal tronco scendendo nella parte bassa del corpo, meno un segnale ha valenza emotiva e infatti l’alfabeto analogico del corpo si sviluppa quasi totalmente dal tronco in su.Un buon osservatore che sia anche padrone di questo linguaggio, solitamente focalizza la sua attenzione proprio nella parte alta del corpo del suo interlocutore, ma sa perfettamente che anche i piedi parlano e dicono molto dello stato emotivo di una persona.In questo episodio vediamo il linguaggio non verbale dei piedi.Buon ascolto!
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7:23
ASCOLTO: gli errori più frequenti
Se penso che l’essere umano, seppur dotato di un cervello relazionale incredibilmente predisposto all’altruismo, oggi debba fare dei corsi per imparare ad ascoltare, sento un forte amaro in bocca, ma sembra che sia questa la tendenza degli ultimi decenni che, dall’avvento delle nuove tecnologie e soprattutto di internet, vede tutto velocizzato, relazioni comprese, facendo venire meno la pazienza, accorciando i tempi di interazione con gli altri, in un mondo in cui “tutto e subito” è il motto che accompagna la maggior parte di noi occidentali.I percorsi educativi ci hanno spinto alla performance e lo fanno tuttora i corsi di formazione importati dagli Stati Uniti, fino a portarci alla convinzione intima che PARLARE sia una competenza attiva e ASCOLTARE una competenza passiva. La domanda è: chi vuole essere passivo nella nostra società?E così quando l’altro parla spesso ci spazientiamo, non solo se è una persona appena conosciuta, ma anche se è il nostro partner, il nostro amico più caro, un cliente importante o un figlio.In questo episodio vediamo gli errori più comuni che molti di noi commettono quando dialogano con qualcuno.Buon ascolto.
Benvenuta e benvenuto nel mio podcast nativo in Spotify.
Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il linguaggio del corpo.
Mi chiamo Sergio Omassi e sono un formatore e un life coach, con il pallino di facilitare le relazioni, soprattutto quelle fondamentali, ovvero quelle con le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo ogni giorno.
Sono specializzato nella lettura del linguaggio del corpo dell'essere umano, che considero la base irrinunciabile per poter capire realmente chi abbiamo davanti, ma anche noi stessi.