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Freud disse che l’inconscio abita nello spazio tra il desiderio e la sua realizzazione e, ancora oggi, sembra che sia proprio il desiderio il carburante principale della nostra vita psichica, e sia la dimensione che ci fa essere così diversi dagli altri mammiferi, che sono guidati in generale da istinti, non da desideri.
Quando inizia un coinvolgimento forte per una persona, che diventa oggetto di desiderio per noi, non sempre c’è reciprocità e capita spesso di imbarcarci in sentimenti potenti verso qualcuno che non prova per noi lo stesso interesse, quindi tende a sottrarsi alla relazione, e questo suo sottrarsi ci fa piombare ancora di più nel pathos della mancanza e ci aggancia ulteriormente.
Oggi vediamo quanto è fondamentale la dimensione del desiderio nella seduzione e come dovrebbe essere dosata.
Buon ascolto.
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8:53
RELAZIONE DI COPPIA: il partner critico e svalutante
Non so se ti è successo di notare che il partner di una tua amica o di un tuo amico assume comportamenti svilenti nei suoi confronti, e non perde occasione per muovere critiche, spesso nascoste dietro una velata ironia, che però è tagliente come una lama di coltello.
Il partner ipercritico, solitamente, non svela questo tratto del comportamento all’inizio di una relazione, quando si trova nel territorio della seduzione: se ne guarda bene dal muovere critiche continue, poiché in fondo sa perfettamente che non potrebbe creare la situazione di attrazione se mostrasse questa predisposizione.
Purtroppo, però, a distanza di qualche mese, inizia lo stillicidio, in maniera graduale, dapprima con qualche battuta sporadica, alla quale, se non ci sono reazioni ferme da parte della vittima, seguono critiche sempre più pesanti, fino a formare un’abitudine quotidiana, che spesso logora la coppia come la famigerata tortura della goccia cinese.
Ma quali sono i segnali che possono aiutarci a riconoscere il partner ipercritico?
Lo vediamo oggi.
Buon ascolto.
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10:33
VITTIMISMO: occhio al circolo vizioso
Nello scorso episodio abbiamo visto insieme il tema dello sfogo e della cosiddetta “lamentite”.
Oggi, come promesso, vorrei focalizzare qualche concetto relativo al vittimismo, dal momento che davanti a me, nelle sessioni che tengo come coach, mi capita molto spesso di incontrarlo nella persona che si rivolge a me.
Ci sarebbe tanto da dire, al punto che probabilmente anche una puntata di più di un’ora sul vittimismo non sarebbe sufficiente a indagare tutte le sue sfumature e tutte le trappole mentali in cui la vittima si muove, per questo, nel tempo ridotto che mi permette il podcast, resteremo in superficie e ti parlerò solamente degli aspetti salienti di questa dinamica.
Buon ascolto!
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9:42
LO SFOGO: i veri effetti del lamento reiterato
Ci sono persone che si lamentano non appena ne hanno l’occasione e lo fanno sui più disparati aspetti della vita: esiste il lamento per la relazione di coppia, quindi per le inefficienze del partner; c’è chi si lamenta della situazione lavorativa, dei colleghi, del capo o dei clienti; c’è il lamento per il figlio, per la suocera, per la sfortuna, ma in tutti questi casi il fattore comune è che il lamentoso di turno non si preoccupa affatto dell’effetto ammorbante che la sua pratica ha su coloro che il lamento se lo devono sorbire.
In questo episodio vediamo insieme che effetti ha lo sfogo reiterato sulla nostra fisiologia e quanto è controproducente.
Buon ascolto!
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8:03
ASSERTIVITÀ: cosa significa in ambito lavorativo?
Al di là della grande utilità relazionale in ogni ambito della vita, quanto è importante saper essere assertivi nella propria professione e nei rapporti con superiori, collaboratori, colleghi e clienti?
Nelle situazioni di contrasto in ambito lavorativo, alcuni di noi permettono alla controparte di approfittarsene, mentre altri sono molto più combattivi, a volte arroganti e maleducati per quanto sono pieni di sé.
In entrambi i casi si tratta di eccessi che non portano a nulla di buono: il passivo si garantirà a vita di essere soggiogato al benessere e agli interessi degli altri, mentre l’aggressivo sarà evitato e mal visto da chi lavora con lui.
L’assertivo non è né passivo, né aggressivo, e riesce a comunicare in maniera chiara, con i giusti toni, nei giusti luoghi e nei giusti momenti, senza mai offendere gli altri.
In questo episodio approfondiamo l'argomento.
Buon ascolto!
Benvenuta e benvenuto nel mio podcast nativo in Spotify.
Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il linguaggio del corpo.
Mi chiamo Sergio Omassi e sono un formatore e un life coach, con il pallino di facilitare le relazioni, soprattutto quelle fondamentali, ovvero quelle con le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo ogni giorno.
Sono specializzato nella lettura del linguaggio del corpo dell'essere umano, che considero la base irrinunciabile per poter capire realmente chi abbiamo davanti, ma anche noi stessi.