La serie che racconta la verità sulle leggende del cibo torna con sei nuovi episodi. Condotta da Eugenio Signoroni e prodotta da Piano P, con il sostegno di Rea...
Il cambiamento climatico non appartiene più a un futuro lontano e immaginifico, ma è qui con noi e fa parte della nostra quotidianità, con eventi che un tempo definivamo straordinari e invece sono sempre più frequenti ed estremi. Le soluzioni per contrastarne le cause sono blande, quando non del tutto assenti, e sembra che siano perlopiù... linguistiche. Basta definire “sostenibile” un prodotto o un’azienda per dimostrare di essere sensibili all’argomento, anche nel settore dell'alimentazione, che da sola è responsabile di più del 20% delle emissioni di Co2, principale causa del riscaldamento globale.
Poche parole come “sostenibilità” sono state abusate e svuotate del loro significato, piegate a una retorica più interessata ad apparire che ad agire. Mai come oggi è invece necessario riscoprirne il significato originario, capire quali sfide comporti e quali rimedi mettere in atto per affrontare in modo davvero più sostenibile il nostro presente. Ad aiutarci in questa impresa sono Miguel Altieri, uno dei maggiori esperti mondiali di Agroecologia e coordinatore generale del programma sull’Agricoltura sostenibile promosso dalle Nazioni Unite, e Cinzia Scaffidi, giornalista e autrice, da sempre molto alle parole e all’ambiente.
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24:37
S2E4. Quando un olio è davvero extravergine?
Per noi italiani l’olio di oliva è quasi il simbolo della nascita della civiltà. In realtà, il consumo di questo grasso così prezioso non è affatto antico come sembra (almeno tra i ceti meno abbienti) e raramente si è trattato di un prodotto davvero di qualità. Molti pensano che il solo termine “extravergine” sia sufficiente a determinare la qualità dell’olio che portiamo in tavola o che abbia ancora senso parlare di grassi non filtrati o spremuti a freddo. Le cose però sono un po’ più complesse di così.
Negli ultimi anni, prima la Xylella esplosa nel Salento e poi le conseguenze estreme dei cambiamenti climatici hanno fatto aumentare il prezzo rendendo più chiaro a tutti un problema che agli addetti ai lavori era noto da tempo: un buon olio extravergine di oliva non può costare poco, e produrlo è molto più difficile di quanto si pensi.
Per capire davvero cosa sia, come sia fatto e cosa rappresenti questo prodotto associato nel mondo al Made in Italy, lo abbiamo chiesto a Pietro Intini, produttore di olio extravergine di oliva ad Alberobello, in provincia di Bari, e presidente della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti. Daniele Rielli, invece, autore del libro “Il fuoco invisibile”, finalista al Premio Strega, ci racconta cosa è stata la Xylella, da dove è arrivata e quale impatto ha avuto (e continuerà ad avere) sull’olio italiano.
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27:21
S2E3. Zucchero, glutine, olio di palma: ma è davvero meglio “senza”?
È una delle parole più innocue e allo stesso tempo potenti che esistano: senza. La sua presenza sulle etichette di un alimento è in grado, da sola, di cambiarne le sorti sul mercato. Lo sanno bene tutte quelle aziende che nel 2015 si sono trovate (più o meno) costrette a togliere dai propri dolci o prodotti da forno l’olio di palma, un ingrediente a lungo ignorato e che quasi all'improvviso era diventato il primo di quelli da evitare.
La storia dei cibi “senza” è una delle più affascinanti da raccontare, e le conseguenze del suo impiego sono tra le più sorprendenti quando si tratta di cibo, ma non solo. A iniziare furono i produttori di bibite gassate e di gomme da masticare, che negli Anni 50 del secolo scorso sostituirono lo zucchero con nuovi prodotti più dolci, meno calorici e molto più economici, pensati per i diabetici ma diventati poi di uso comune.
Ne parliamo con Guendalina Graffigna, professore ordinario di Psicologia dei consumi e della salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza; Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica, autrice di libri e podcast; Jury Chechi, ex campione di ginnastica artistica, che come molti atleti ha dovuto confrontarsi con diete “senza”; e Raoul Romoli Venturi, fondatore della Romoli Venturi & Partners e per 17 anni direttore della comunicazione di Ferrero.
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31:03
S2E2. Perché la carne da allevamenti allo stato brado è più “buona”
La produzione di carne e di alimenti di origine animale sarà una delle sfide più grandi del futuro. La richiesta di proteine animali è in costante crescita e, di conseguenza, anche il numero di animali, che vengono allevati spesso in condizioni terribili, in spazi angusti e costretti a ingrassare o a produrre continuamente. Gli allevamenti intensivi, nati quasi per caso alla fine degli Anni 20 negli Stati Uniti (dove il consumo di carne è un simbolo di status sociale e persino politico), sono oggi uno dei principali problemi per il Pianeta.
Un’alternativa esiste, ed è l’allevamento allo stato brado, un metodo rispettoso del nostro benessere, di quello degli animali e dell’ambiente. A sua volta, però, presenta dei limiti:non è facilmente replicabile e fa costare la carne molto di più. Ne parliamo con Francesco Costa, vicedirettore del Post e uno dei più profondi conoscitori dell’America, e con Francesco Carriero, allevatore allo stato brado di suino nero e produttore di salumi a Martina Franca, in Puglia.
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30:13
S2E1. A cosa servono davvero le denominazioni d’origine?
Se pensate che un prodotto con il marchio europeo Dop o Igp sull’etichetta sia più buono, non è del tutto vero. Quando hanno cominciato a essere attribuite, le denominazioni di origine avevano un obiettivo per lo più commerciale che è stato tradito nel corso del tempo. Eppure hanno grande successo. Perché? In cosa ci garantiscono? Quali vantaggi hanno portato ai produttori?
Ne abbiamo parlato con Andrea Bezzecchi, presidente del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia; Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano; e Michele Antonio Fino, professore associato di Diritto romano e diritti dell’antichità all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
La seconda stagione di Lievito Madre è prodotta con il sostegno di Reale Mutua.
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La serie che racconta la verità sulle leggende del cibo torna con sei nuovi episodi. Condotta da Eugenio Signoroni e prodotta da Piano P, con il sostegno di Reale Mutua.
Illustrazione della cover di Andrea Bozzo.