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Emiliano Perucca Orfei
La voce delle mie prove ed i miei pensieri sul mondo auto e moto a 360°. Una passione a tutto tondo che voglio condividere anche in #Podcast!

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5 risultati 70
  • Alpine A522 | La F1 2022 di Alonso, Ocon e...Piastri. Ecco com'è fatta
    A due giorni dall'inizio dei "pre-test" di Barcellona, l'Alpine presenta la sua monoposto per la stagione 2022 di Formula 1, la A522. Resta da capire che differenze ci saranno con la vettura che, mentre si svolgeva la presentazione, era in fase di assemblaggio al Circuit de Barcelona-Catalunya. Della A522 presentata oggi, si notano il muso affusolato e le branchie sulle pance, massiccie come quelle della Ferrari, ma con un andamento diverso verso il posteriore. La monoposto di Fernando Alonso ed Esteban Ocon presenta una livrea inedita, frutto della nuova partnership con BWT, il cui caratteristico rosa si aggiunge al blu caratteristico del marchio francese. Per le prime due gare stagionali, il rosa farà da padrone, con una livrea in cui il blu farà da accento. La combinazione cromatica vista oggi debutterà nel prosieguo del mondiale.E insieme a BWT dall'Aston Martin è arrivato pure Otmar Szafnauer, nuovo team principal di un'Alpine il cui organigramma è stato stravolto per volere del CEO del marchio, Laurent Rossi. Via Budkowski e Prost, dentro Szafnauer e Bruno Famin, storico responsabile motorsport di Peugeot che, dopo una breve parentesi alla FIA, diventa direttore esecutivo del team di Enstone. Davide Brivio, invece, ha assunto la carica di responsabile dei progetti di espansione nell'ambito delle corse, ruolo in cui supervisionerà anche l'Academy di Alpine.I cambiamenti per il 2022, insomma, non mancano. Ma molto del successo del nuovo management dipenderà da un progetto sviluppato ben prima del loro arrivo, quello della A522. Cruciale, perché avrà effetti anche sulle prossime stagioni, soprattutto per via del congelamento dei motori fino al 2025. Trovare l'equilibrio corretto tra performance e affidabilità sarà fondamentale, per il motore Renault che vede la separazione tra compressore e turbo. Solo la pista ci dirà se la A522, con la sua livrea sgargiante, riuscirà a dire la sua in pista. Fernando Alonso e Esteban Ocon, impazienti di provarla, la guardano con la speranza di chi vuole lasciare il segno.
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    16:14
  • Ferrari PUROSANGUE | Le foto DEFINITIVE della nuova V12 SUV...
    Fino ad oggi l'avete vista camuffata e mascherata, ma da questo scatto evidentemente "rubato" a Maranello la Ferrari Purosangue si mostra senza alcuna mascheratura, e ci mostra tutta la possanza del muso e dell'avantreno, anche un po' più aggressiva di come appare nelle numerosissime spy photo pubblicate sinora. In qualche tratto il team di Flavio Manzoni - il capo di Stile Ferrari - ha preso ispirazione dalla Roma. In particolare si nota un'altezza della carrozzeria non troppo accentuata, sicuramente più bassa di una Lamborghini Urus e altri dettagli come i pronunciatissimi passaruota con prese d'aria le gli estrattori appena sotto lo specchio retrovisore. Anche i brancardi sono ben sottolineati e contribuiscono a creare una linea apparente alta da terra, quasi inarcata al centro, molto atletica. Ampie prese d'aria anche nella zona anteriore per il raffreddamento di un motore su cui ancora si vagheggia, che inizialmente dovrebbe essere il 12 cilindri ma in seguito potrebbe arrivare anche il turbo V6 ibrido della 296 GTB, come è successo per la GTC4 Lusso. Anche la coda è speciale, molto larga e rastremata in un profilo sottile, lunotto piuttosto grande e sormontato da un piccolo spoiler aggiuntivo. Molto particolare l'estrattore d'aria che ingloba i quattro scarichi "staccato" dalla carrozzeria, per creare un flusso d'aria, e un portellone largo che fa presumere anche una buona capacità di carico. La Ferrari Purosangue, evidentemente completata, è attesa al debutto entro quest'anno e entrerà in concorrenza con la Lamborghini Urus; anche lei tra poco debutterà con una versione aggiornata ed elettrificata, ma con un mild-hybrid a 48V e varie novità estetiche e funzionali.
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    12:04
  • Nuova Mazda 2 HYBRID | E' una YARIS ma c'è un motivo. Da 20.300 euro
    Ecco i nuovi prezzi di listino per la novità Mazda nelle compatte. La nuova Mazda 2 arriva in Italia per il 2022 e si può ordinare con prezzi che partono da 18.300 euro. Sono però due le Mazda 2, a listino oggi. Quella 100% Mazda, termica o ibrida leggera e quella made in Toyota, dotata del motore full hybrid. La seconda costà di più, partendo da 20.300, che nei due allestimenti superiori arriva a 22.350 e 25.900 euro rispettivamente. Con la più costosa ed elettrificata della Mazda 2 si ha in sostanza quello che offre Yaris: 3 cilindri 1.5 con 93 Cv più elettrico (59 kW) per 116 CV combinati. La ancora buona scelta di un motore Skyactiv-G quattro cilindri (75CV adatto a neopatentati) magari mild hybrid (90CV e 4.7 l/100 Km) costa almeno duemila euro in meno su listino.
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    11:10
  • Honda CR-V hybrid HEV | Dr. Jekyll and Mr. Hyde
    Le Honda sono sempre macchine un po’ più speciali delle altre. Questo perché il loro approccio ingegneristico alle questioni non è solamente metodico ma è anche sofistico nel momento in cui si pongono l’obiettivo - sempre - di proporre soluzioni diverse da tutti gli altri andando alla ricerca elementi non comuni o magari già valutati e scartati da altri per questioni di complessità o costi e ingegnerizzati dalla Casa giapponese, quasi a voler dimostrare che quella cosa si poteva fare. Bastava essere la Honda.Un approccio che dimostra evidentemente come sia l’ingegneria a comandare nel vertice dell’azienda giapponese, a differenza di altre case automobilistiche dove ad emergere sono gli uffici marketing o il design, che è da sempre lo stesso e che in questo periodo sta mettendo mano alla questione dell’ibrido proponendo il powertrain HEV non solo su CR-V ma anche su Jazz e su HR-V. Con un occhio di riguardo, però, per quel universo di idrogeno che in Honda considerano alla portata già nel 2035.Una soluzione che affianca il “normale” 1.5 turbo benzina nella gamma CR-V e che porta con se una combinazione tra l’elettrico ed il benzina che lavora a parti invertite rispetto alle normali ibride che abbiamo conosciuto sino ad oggi: la trazione, infatti, è per il 95% del tempo puramente elettrica (184 CV) ed il motore a benzina (2.0 a ciclo Atkinson da 145 CV) lavora per generare l’energia necessaria a far girare l’elettrico andando a “spararla” direttamente nel motore elettrico o stivandola all’interno di un pacco batteria da 1 kWh posto sotto al pavimento del bagagliaio che può essere ricaricata anche nelle fasi di frenata. Rigenerativa, appunto. Ma non è tutto: il motore, attraverso un pacco frizioni, è in grado di entrare direttamente nella catena cinematica fornendo a sua volta spinta “termica” quando la situazione si fa conveniente: velocità costante a partire dai 70-80 km/h in su. Ma non è detto che in autostrada o in statale si vada con la spinta del benzina: spesso in autostrada si va anche solo in elettrico, con il duemila che gira ovviamente per produrre energia, ma è altrettanto possibile che i due motori lavorino assieme per lunghi periodi per assicurare spinta ed efficienza. Il tutto con prestazioni di buon livello perché la SUV Honda tocca 180 km/h ed accelera da 0 a 100 km/h in 8,8 secondi promettendo un consumo medio di 18,9 km/litro.Una soluzione certamente interessante che fa il paio con uno stile moderno, dimensioni da SUV di segmento C/D (460 cm di lunghezza) sviluppate attorno a un passo di 267 cm che ha permesso tanto spazio a bordo ed un bagagliaio di 497 litri, che salgono a 1.694 abbattendo gli schienali posteriori. Gli interni sono in puro stile Honda, semplici e razionali ma ben fatti e dotati di una tecnologia non modernissima ma finalmente al passo coi tempi grazie ad un sistema multimediale più reattivo rispetto al passato e dotato di integrazione smartphone Apple CarPlay ed Android auto. Non mancano i sistemi di aiuto alla guida di livello 2 tra cui il Cruise control adattivo e il mantenimento di carreggiata che agisce sul volante.Una vettura speciale, insomma, che non è esente da difetti: il 2.0 Atkinson è molto presente nell’abitacolo della vettura quando si esce dalla città e questoo può risultare fastidioso, soprattutto se si sfruttano a fondo i dati del motore elettrico: i 315 Nm di coppia massima si sentono quando si agisce sul pedale del gas ma spesso l’accelerazione è accompagnata da una repentina salita di giri del quattro cilindri che non segue “logicamente” la progressione della vettura ma viene fatto salire a massima potenza dall’elettronica con l’intento di generare quella energia che serve per soddisfare l’accelerazione e non ritrovarsi poi senza corrente all’accelerazione successiva. Sostanzialmente, quando non viene utilizzato per l’effettiva spinta della CR-V, il duemila gioca d’anticipo e la sua voce è tutt’altro che piacevole. Soprattutto in salita, soprattutto in autostrada.Nel resto del tempo, ovvero in città, in realtà la CR-V è esattamente il contrario: le continue frenate imposte dal traffico aiutano la batteria a ritrovarsi sempre con un corretto quantitativo di energia ed il motore per supportare il movimento della vettura lavora a regimi bassissimi, quasi impercettibili: speso si viaggia dunque in elettrico ma anche quando il motore non risulta fastidioso. L’opposto della situazione precedente.Consumi bassi in città, dunque, si sta attorno ai 5 litri ogni 100 km piuttosto facilmente e consumi quasi doppi in autostrada, con un 9 l/100 km che non è esagerato ma non è nemmeno quello che ci si attende da una vettura che nasce per sostituire l’ottimo 1.6 diesel che Honda ha avuto in listino recentemente. Honda CR-V costa 29.200 euro nella variante 1.5 turbo benzina e 34.200 nella ibrida HEV Comfort d’accesso. Volendo c’è anche la trazione integrale AWD ecvt meccanica a 39.500 euro.
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    12:37
  • Nuova Toyota AYGO X 2022 | Crossover da 13.500 euro. Prova su strada
    Abbiamo guidato in anteprima mondiale la nuova Toyota Aygo X 2022 in una veste pressochè definitva. Nell'attesa del lancio in concessionaria che avverrà nel prossimo mese di aprile, infatti, i vertici di Toyota Europa hanno voluto mettere a disposizione della stampa internazionale alcuni prototipi del nuovo modello che esattamente come la precedente Aygo viene prodotta a Kolin (Repubblica Ceca) con una tecnologia costruttiva decisamente più evoluta rispetto al passato...e che porta il nome di piattaforma TNGA-B. Acronimo di Toyota New Global Architecture in declinazione B, ovvero quella per vetture compatte, la nuova base tecnica è sostanzialmente la stessa della nuova Toyota Yaris ma con alcune semplificazioni studiate per contenere i prezzi di listino, che almeno in fase di lancio saranno contenuti a 13.600 euro: non c'è l'ibrido, ad esempio, ma anche in termini di dimensioni e di accorgimenti costruttivi cambiano molti dettagli visto che parliamo di una vettura più lunga di 23,5 cm (370) più larga di 12,5 (174) e sviluppata attorno ad un passo di 243 cm (+9) che ha permesso anche fare posto a 233 litri di bagagliaio (+60). Niente male. A differenza di Yaris, però, ci sono anche altri dettagli funzionali che fanno la differenza come i finestrini posteriori che si aprono a pantografo e, soprattutto, una accessibilità alla fila posteriore tutt'altro che agevole (e spaziosa) nonostante le cinque porte. Rispetto alla vecchia Aygo, inoltre, cambiano l'altezza da terra (+11 mm) ma anchde l'altezza della seduta (rialzata di 55 mm) a tutto vantaggio della visibilità laterale, che migliora anche grazie all'uso di un montante A meno inclinato (24°) e più snello rispetto al passato.Dicevamo che non c'è l'ibrido: al suo posto il mille, tre cilindri, aspirato, che è presente anche alla base della gamma Yaris, con 72 CV di potenza e 93 Nm di coppia massima. Un motore tutt'altro che prestazionale, ma indubbiamente affidabile ed efficiente in un contesto di "massa" inferiore ai 1.000 kg: per intenderci il consumo medio dichiarato è di 4,9 l/100 km di benzina. Non ci sono e non ci saranno altri motori ma si potrà scegliere tra due tipologie di cambio: manuale a cinque marce e un nuovo S-CVT, dove la S sta per small, in cui le dimensioni compatte e la leggerezza viaggiano di pari passo con la capacità di assicurare una fluidità ed una linearità di trasferimento della coppia alle ruote anteriori sconosciuta a qualsiasi tipologia di cambio. Con il solito difetto, però, di un effetto scooter molto marcato...che può essere mitigato dall'uso delle marce (ne simula 6) che si possono scegliere in modalità sequenziale sfruttando i paddle-shift posti dietro al volante.Interni non eccessivamente spaziosi dietro, al contrario della zona anteriore dove è aumentata notevolmente la zona riservata alle spalle dei passeggeri anteriori ed allo stesso tempo è migliorato l'approccio tecnologico con uno schermo da 7" disponibile per le varianti d'accesso che viene sostituito già a partire dal secondo di quattro allestimenti da un generoso schermo da 9" all'interno del quale gira un software Toyota decisamente migliorato rispetto al passato e impreziosito dalla presenza di Apple Carplay ed Android Auto. Due elementi di interazione tra smartphone di ultima generazione ed utente che significano anche sicurezza: esattamente come su Yaris, infatti, sono disponibili i sistemi di aiuto alla guida di livello 2 che comprendono il cruise control adattivo (comfort), il lane assist con intervento sul volante (sicurezza e comfort) ma anche sistemi si antitamponamento (sicurezza attiva) che prevedono la lettura e il potenziale pericolo di impatto con vetture, pedoni e ciclisti.Retrocamera di parcheggio, sensori di pargheggio sono invece indispensabili per capire cosa c'è dietro: in mancanza la 3/4 posteriore è molto "chiusa" dal montante e questo obbliga a prendere un po' le misure in manovra.Su strada quello che si percepisce immediatamente della terza generazione di Aygo, la prima con la X, è la maggior dimensione generale della vettura che si traduce in stabilità (grazie anche alle ruote da 18") non solo alle alte velocità ma anche nei cambi d'asfalto e sulle buche cittadine: in Toyota avevano infatti il target di essere la migliore della categoria nell'assorbimento delle asperità cittadine, e non solo, ed in effetti la vettura offre un comportamento eccellente sotto questo punto di vista. Un progetto veramente molto ben accordato e piacevole in tema di dinamica. Meno piacevole, invece, il motore: pazienza per la prestazione, che c'è ma non è "esaltante", ma in termini di rumorosità forse si poteva fare qualcosa di più per isolare meglio il suono del tre cilindri dall'abitacolo. Soprattutto nelle varianti con il cambio s-CVT la voce del motore è molto presente. Quattro allestimenti: "base" a 16.500 euro, Trend a 18.000, Lounge 19.600 euro e Limited a 20.600 euro. 3.000 euro di promo in fase lancio per tutti gli allestimenti.
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    19:19

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