In piazza del Duomo a Firenze sono custodite opere che ci parlano di storie senza tempo. Cosa succederebbe se improvvisamente le donne raffigurate in quelle ste...
Le sibille sono figure del mondo antico pagano; per il loro ruolo di preveggenti chiudono la serie rivolgendosi al futuro. Benché appartenenti all’era pre-cristiana le sibille furono accolte poi nella tradizione teologica e iconografica cattolica sulla scorta di leggende che le volevano aver preannunciato anche la venuta del Messia; questa integrazione avvenne soprattutto a partire dal Trecento e poi nel Rinascimento, quando avvenne il recupero della cultura classica nell’alveo della fede cristiana. Per questa ragione troviamo rappresentate due sibille - la “Tiburtina” e la “Eritrea” - tra le sculture del campanile di Giotto, tra i patriarchi e i profeti biblici. I due marmi, opere di Nino Pisano della metà del Trecento sono le protagoniste della puntata; in un brillante dialogo le due veggenti ragionano del potere divinatorio attribuito alle donne, potere che permette loro di sorvolare la storia della condizione femminile dal remoto passato e intravedere il futuro.
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22:48
La Madonna
La santa Madre di Dio, persona cardinale della fede cristiana, nonché titolare della Cattedrale di Firenze, nell'immaginazione poetica della puntata prende voce e si rivolge agli ascoltatori parlando di sè, sia come donna vissuta nella Palestina di duemila anni fa, quindi della sua vita terrena come descritta nei Vangeli e nella Legenda, sia come Regina celeste, e in quanto tale della sua centralità nella storia, nella fede e nella cultura cristiana. Il discorso e i racconti che vi sono compresi si svolgono servendosi delle opere di architettura, scultura e pittura delle nostre collezioni, e in particolare della Madonna dagli occhi di vetro di Arnolfo di Cambio. Questa Maestà marmorea, già nel timpano centrale della facciata medievale e ora nel Museo è la più importante “Madonna” della Firenze antica; umana e divina insieme, segno della rivoluzione francescana nell’arte. La “figura” di Maria, si propone agli ascoltatori in chiave archetipica, universale, di donna di purezza immacolata e di maternità accogliente.
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19:25
La fioraia
Nel Battistero, il sepolcro di Giovanni da Velletri, arcivescovo di Firenze morto nel 1230, è composto da un sarcofago antico della Firenze romana del III secolo e da un’iscrizione a parete. Il sarcofago è ornato da un rilievo afferente alla sua vecchia “proprietaria”: una fioraia (meglio venditrice di corone e ghirlande floreali), da cui il nome con cui tradizionalmente è conosciuto. Nel podcast s’immagina che questa signora parli della sua vita da imprenditrice vedova nel tempo dell’antico impero romano, interloquendo nei momenti iniziali anche con le due spose raffigurate in altri due sarcofagi, quelli nei lati brevi della Sala del Paradiso. Come negli altri casi, la voce della protagonista permette un confronto dialettico tra la condizione femminile nel mondo antico romano con il nostro presente storico.
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19:43
Salomè
La crudele figura evangelica di Salomè, protagonista della storia di San Giovanni Battista e responsabile del suo martirio, parla di sé e della propria condizione di donna di alto rango, al tempo del regno di Erode, nella periferia dell'impero romano. La sua figura viene descritta e la sua storia viene ripercorsa attraverso continui rimandi alle opere d’arte (che sono molte, vista la relazione col Battista, co-patrono di Firenze e titolare del Battistero) di grandi artisti del XIV e XVIII secolo: il gruppo del Danti dall’esterno del Battistero, i ricami del Parato di San Giovanni del Pollaiolo, le formelle della Porta sud del Battistero di Andrea Pisano, le formelle dell’Altare d’argento del Battistero e altre…
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17:28
Maria Maddalena
La protagonista del monologo è Maria Maddalena, il personaggio evangelico che la tradizione identifica con la prostituta salvata da Gesù, colei che gli unse i piedi a casa del fariseo, che divenuta sua discepola era presente alla crocifissione, alla deposizione e alla resurrezione, che nella tradizione apocrifa, dopo l’ascensione si fece eremita penitente nel deserto. A Firenze il suo culto era diffuso e nelle collezioni dell’opera del Duomo la sua figura, nei diversi momenti della sua storia, ritorna in molte opere. La più importante è quella penitente di Donatello, dal Battistero: è la sua voce ad accompagnare l’ascoltatore in un viaggio alla scoperta di questo archetipo di donna forte e fragile insieme, che riunisce in sé i temi del rapporto tra spirito e corpo, bellezza esteriore e interiore, perdizione e redenzione, sacrificio e amore.
In piazza del Duomo a Firenze sono custodite opere che ci parlano di storie senza tempo. Cosa succederebbe se improvvisamente le donne raffigurate in quelle stesse opere prendessero la parola e ci raccontassero un altro genere di storia? E’ quello che succede in Voci di donne, un podcast dove i monumenti del Duomo di Firenze si raccontano al femminile, dando così voce a chi ha sempre faticato a farsi sentire e che ora ci dà la sua versione dei fatti.