In questa seconda parte dell’appuntamento dedicato a moda, storia e cultura LGBTQ+ continuiamo il nostro viaggio nel periodo post-stonewall. Durante l’episodio non solo vedremo come l’emergente movimento per i diritti lgbt abbia portato ad una nuova visibilità e a un nuovo approccio plurale al corpo vestito, ma scopriremo anche come le diverse cause della comunità siamo state protagoniste di diverse passerelle dagli anni ‘90 a oggi. Immagine: Jenny Shimizu sfila per Prada spring 1994.
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30:47
Moda, storia e cultura LGBTQ+ (Parte 1)
L’abito ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nell’articolare sessualità marginali e anche desideri diciamo un po’ più segreti. In questo episodio di WE SHOULD ALL THINK ABOUT FASHION vi voglio quindi accompagnare all’interno di un breve viaggio sull’uso e i significati della moda nella storia e nella cultura LGBTQ+ prima e dopo i moti di Stonewall. In questa prima parte, mi concentrerò quindi sul momento pre-stonewall, e nello specifico su come diverse subculture, tra il diciottesimo secolo fino al 1969 hanno usato i propri corpi e l’abito per resistere l’imposizione identitaria della cultura eteronormativa.
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30:57
Moda, dissidenza e teorie queer
Parlare di queer significa parlare di dissidenza, di sovversione, di corpi, di sessualità. E in questo episodio ne discutiamo attraverso la moda. Non solo vi voglio brevemente introdurre quelli che sono gli studi queer, ma mi piacerebbe anche raccontarvi di come gli studi sulla moda, in quanto realtà multidisciplinare, abbiano recentemente instaurato un dialogo molto interessante con queste teorie, dimostrando il ruolo fondamentale del processo di vestizione e decorazione dei corpi nei vari progetti di dissidenza queer. Inoltre, considerati i pochi focus che la letteratura esistente sugli studi queer dedica alla moda e al corpo vestito, questa puntata vuole essere anche d’incoraggiamento per iniziare a considerare la moda come potente strumento queer per ripensare i modi tramite i quali riflettiamo sui concetti di genere, corpo e sessualità.Immagine: Leigh Bowery, Session IV, Look 21, 1991, by Fergus Greer.
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29:38
Moda intersezionale: diversità e inclusività
Combinando le prospettive dei fashion studies e degli studi culturali e femministi, in questo episodio guardiamo alla moda con una lente intersezionale cercando di capire se sia effettivamente una realtà inclusiva. Dopo aver introdotto il concetto di "intersezionalità", cercheremo dunque di analizzare i significati dietro alle parole "diversità" e "inclusività", termini che hanno caratterizzato il mondo della moda negli ultimi mesi. Immagine: Ibrahim Kamara, "A Family Affair: A Celebration of the Bonds that Matter".
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25:58
L'abito maschile tra rivoluzione e normatività
E dopo gli episodi dedicati a moda, genere e politica, in questa puntata vi racconto una breve storia dell’abito maschile, di come sia diventato l’uniforme di quella che viene definita mascolinità normativa o egemonica. Ma non solo. Infatti, spostando lo sguardo sul contemporaneo, vi voglio raccontare anche come la moda maschile contemporanea stia formulando quello che definisco come un vocabolario post-sartoriale per il guardaroba maschile, ovvero una sorta di upgrade, a tratti anche sovversivo, della standardizzazione maschile che il completo classico comporta.Immagine: Walter Van Beirendonck fall/winter 2020 collection.
WE SHOULD ALL THINK ABOUT FASHION è il primo podcast in italiano su moda, teoria e società, dove abito e corpo diventano cultura. Uno spazio per pensare attraverso la moda con l'aiuto dei Fashion Studies, gli studi teorici sulla moda, per vedere come studiare la superficie e le sue diverse rappresentazioni riveli proprio l’affascinate dimensione simbolica della moda. Per informazioni, immagini e riferimenti bibliografici, seguimi su instagram: @nicola_brit.
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