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Ritratti d'artiste

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Chora Media
Quante sono le donne nell’arte? La risposta oggi è: “tantissime!” Eppure, quando vi trovate a visitare una galleria d’arte, o un museo, provate a domandarvi qua...

Episodi disponibili

5 risultati 9
  • Ep 8: Ketty La Rocca
    È stata una delle più importanti artiste italiane del XX secolo e una delle poche ad essere riconosciuta a livello internazionale. Il suo percorso artistico è stato breve, dal 1964 al 1975, ma densissimo di attività e sperimentazioni. A Firenze, dove vive con il marito e il figlio Michelangelo, Gaetana detta Ketty, maestra elementare, incontra il Gruppo 70, diventando una degli esponenti della “Poesia visiva”. La riflessione sul linguaggio percorre tutto il suo lavoro, dai primi collage realizzati insieme ai poeti visivi, fino ai lavori individuali, sviluppati dopo il primo impatto con il tumore, che se la porterà via a 38 anni. I suoi temi ricorrenti - la subalternità della donna, la mercificazione della società, la disuguaglianza tra nord e sud del mondo - sono trattati in modo più intimo nella seconda parte del suo lavoro, quando il rifiuto del linguaggio verbale la conduce a rivalutare il valore comunicativo del corpo, del gesto. Sperimenta dunque diverse forme espressive, dal collage, alla scultura, alla fotografia, alla performance - tanto da essere anche definita la prima body artist italiana. Nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia con uno dei primi video mai realizzati in ambito artistico. Le sue opere sono conservate in numerose collezioni, dal MART di Rovereto al MOMA di New York e la sua figura è stata riscoperta negli ultimi anni, grazie alle ricerche su “arte e femminismo”. Si ringrazia la fondazione La Quadriennale di Roma per la gentile concessione di Ketty La Rocca, Verbigerazione, 1973.
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    25:08
  • Ep 7: Carla Accardi
    Unica donna firmataria del manifesto del gruppo astrattista d’avanguardia “Forma 1”, col suo lavoro combatte contro l’emarginazione creativa femminile in ambito artistico e contro il pregiudizio che associa donna a delicatezza in arte. Le sue forme, infatti, sono difficili e poco decifrabili. Accardi contribuisce anche alla nascita del movimento femminista in Italia, costituendo nel 1970 insieme a Carla Lonzi ed Elvira Banotti il gruppo “Rivolta Femminile”. Le sue opere sono parte delle più importanti collezioni pubbliche: Castello di Rivoli, TO; MACRO, Roma; MART, Trento; Galleria Nazionale, Roma; Palazzo Reale, MI, Gallerie degli Uffizi, FI.
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    23:55
  • Ep 6: Maria Lai
    Artista con un progetto unico e pionieristico, sperimentatrice di tecniche e materiali Maria Lai ha fatto di più, quando utilizzando un nastro azzurro, ha legato le case del piccolo paese sardo d’origine, alla Montagna sovrastante. Coinvolgendo tutti gli abitanti e portandoli a riflettere sull’interdipendenza dei legami che tengono unita una comunità, questa operazione è stata il primo esempio di “arte relazionale" italiana che ha ispirato molti artisti successivi. Le sue opere sono parte delle collezioni del MART di Trento e della Galleria Nazionale di Roma.
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    20:16
  • Ep 5: Adriana Bisi Fabbri
    Un talento incredibile e una vita di fatiche per vederlo riconosciuto: è questa la storia di Adriana Bisi Fabbri. Nata a Ferrara nel 1881, viene accolta a Padova, a casa della zia - madre di Umberto Boccioni - quando la sua famiglia cade in rovina. Si mantiene per anni lavorando come ricamatrice e nel 1905 si trasferisce a Bergamo insieme al marito. Entrambi cercano di realizzare un sogno: la poesia per lui, la pittura per lei. Due figli e una vita di stenti, da veri bohemiens, si sostengono a vicenda. Adriana è la prima donna nel suo ambiente a indossare i pantaloni e a tagliarsi i capelli. Frequenta gli ambienti interventisti e quelli delle avanguardie, lambisce il futurismo, ma aderisce al gruppo di Nuove Tendenze. Il tratto incisivo e graffiante, dopo una lunga gavetta, Adriana arriva al successo poco prima della Grande Guerra , anche come caricaturista politica (unica donna in questo campo) e diviene la vignettista del Popolo d’Italia. La sua firma è “Adrì”. Nel 1916 riesce finalmente ad avere uno studio tutto suo a Milano, ma muore due anni dopo, all’apice del successo, all’età di 37 anni. I suoi lavori, originalissimi, sono all’ Istituto Centrale della Grafica.
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    25:38
  • Ep 4: Rosalba Carriera
    Rosalba Carriera è stata la pittrice più famosa d’Europa nella prima metà del Settecento: in nessuna nessuna corte europea mancava un ritratto di suo pugno. Di origini medio borghesi e senza pittori in famiglia, mette a frutto il suo talento sulla pittura di miniature e sui ritratti a pastello. Generi considerati minori, ma che le permettono di vivere agiatamente del suo lavoro in totale indipendenza. Nella Venezia del lusso e dei piaceri, la sua fama si diffonde in fretta grazie ai turisti del Grand Tour, che non si fanno mai mancare una sosta nello studio di Rosalba, capace di cogliere non solo l’aspetto, ma l’essenza della persona che ha davanti. Nel suo salotto passano tutte le celebrità dell’epoca, ma, soprattutto, le donne più indipendenti della città. Paradosso per una pittrice, vive il dramma della cecità, che le impedisce di lavorare negli ultimi 10 anni della sua vita.
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    26:08

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Su Ritratti d'artiste

Quante sono le donne nell’arte? La risposta oggi è: “tantissime!” Eppure, quando vi trovate a visitare una galleria d’arte, o un museo, provate a domandarvi quante delle opere esposte siano firmate da donne… Ecco allora che quel “tantissime” diventa “pochissime”. Il motivo di questo “pochissime” è… la storia! Quel lungo, tormentato, cammino costellato da enormi pregiudizi. Contro cui le donne hanno lottato, in ogni campo! In questa serie, prodotta da Chora Media per la Direzione Musei del Ministero della Cultura, vi invitiamo a cambiare prospettiva, perché nel mondo dell’arte le donne non sono state solo muse e modelle, sono state pittrici, scultrici, performer. Vi racconteremo le storie di otto grandi artiste. Alcune molto note, altre poco conosciute o addirittura dimenticate. Tutte accomunate da un talento eccezionale e determinate a non piegarsi alle regole imposte dalla società della loro epoca. Otto donne che hanno guardato il mondo con occhi liberi.
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