Ep. 204: Indieavolati – i giochini indie degli ultimi mesi
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon I giochini piccini di cui s’è fatta indiegestione stavolta sono:
Ender Magnolia. Che è il sequel di Ender Lillies e apparentemente sistema diverse delle cosine che non funzionavano nel primo;
Everhood 2. Che è il sequel de La Grande Corsa dei Puffi e su cui il Boss Finale e Sieg Heilteri hanno delle opinioni un po’ discordanti, nonostante comunque sia garbato ragguardevolmente a tutti e due. Ovviamente scherzavo, ed è il sequel di Everhood;
Wanderstop. Che è il giochino di cui tutti hanno detto “è il sequel di The Stanley Parable” e invece cor cazzo, ma cor cazzo proprio. Ed è giustissimo così (questo peraltro Alteri l’ha giocato coi soldi del Patreon e manco ci ha scritto un rigo, complimenti);
Spilled!. 5€ per giocare un paio d’ore ad un cozy game sul ripulire i mari con una pixel art bellina. La pixel art bellina è un po’ il filo conduttore di tutto questo cestione indie;
Ale Abbey. Io con gli anni ho fatto pace con l’idea che non impazzisco per la birra e sono più tipo da vini da Long Island, però questo gestionale (ancora in Accesso Anticipato) su dei monaci che devono diventare mastri birrai e fare un pacco di soldi non è male per nulla;
Cataclismo. Per un Accesso Anticipato che parte, uno che finisce e fa uscire finalmente il giochino. Cataclismo è stata una delle hit dell’anno scorso, Alteri c’era finito sotto e adesso che hanno aggiunto pure il workshop e una madonna di cose è contento. Ha piazzato 250mila copie in una settimanella. Buttale via;
Keep Driving. Per la serie “guarda come il resto d’Europa fa i soldi mentre noi siamo qua a prenderci le letterine degli avvocati di Enotria”, è il gioco che mi ha fatto scoprire che in Svezia esistono effettivamente i Seven Eleven. Pensa te;
Abbiamo parlato anche velocemente di un giochino che puoi giocare da te, basta che cerchi “Fight Ur Demons” su itch.io e lo trovi. È una roba a cui sta lavorando Francesco “Dipi” Di Pietro con cui siamo amici e quindi in conflitto di interessi, però è bello bello e ci sto passando più tempo del lecito sopra.
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52:13
Mario Kart World non è Forza Horizon e altro di Switch 2 raccontato con calma – Checkpoint
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo apre quello che non lo sappiamo ma sarà uno dei reveal di una nuova console peggiore da anni a questa parte con Mario Kart World e il durello è inevitabile. Sogni finalmente un Mario Kart moderno, sul modello di Forza Horizon o quantomeno di Burnout Paradise, la grande mappa open world piena di eventi che puoi esplorare con la cumpa di amici (che detto così sembra The Crew spiegato bene).
Poi viene fuori che l’Open World in realtà è una modalità a parte rispetto ai soliti Grand Prix e non si capisce bene a che cazzo serva.
Ad un certo punto sembra che Nintendo abbia osato lì dove Sony ha ritenuto che 5 milioni di copie non fossero abbastanza, in spregio al fenomeno di culto che s’è radunato attorno all’IP. Quella IP, il Miyazaki che abbraccia il gotico, l’orrore cosmico, i punti intuizione che ti rendono sempre più pazzo.
Poi guardi i modelli poligonali che sembrano usciti da Dark Souls Prepare to Die (2012). E l’orrore diventa The Duskbloods, perché non ci vuoi credere che Miyazaki stia facendo quella roba lì.
E insomma ne hanno già parlato tutti, ma nessuno ne ha parlato come ne abbiamo parlato noi. Sparati ‘sto checkpoint per fare un po’ il punto della situazione su Switch 2.
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1:09:48
DLC #87: Le Terme di Caracal [pseudo intervista a Caracal Game]
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon TL;DR: Abbiamo parlato col papà di Star Overdrive. Se non sai cos'è, studia.
Caracal Games sta facendo un giochino. Che poi tanto "ino" non è, nel senso che ok, in un periodo storico in cui abbiamo normalizzato le 200 ore di Assassin's Creed Valhalla 15 ore di gameplay sembrano poca roba, ma bisogna considerare che questi sono andati da Nintendo a mostrare la mercanzia e Nintendo ha risposto "domo arigato".
E quindi morale della favola Star Overdrive è finito in due Nintendo Direct e a Kyoto ci credono un sacco.
Ed è facile credere in Star Overdrive, dopo aver preso un po' di familiarità con l'hoverboard e aver intinto le dita nei dungeon giocabili della demo. È facile perché ci rivedi un po' di Breath of the Wild, un po' di Monster Hunter, un po' di Tony Hawk perfino.
Ne avrà per 15 ore? Per ora possiamo dire che Tommaso Bonanni, che di Caracal Games è il CEO e di Star Overdrive il babbo, ne aveva per un'oretta. E l'abbiamo registrata. Goditela.
Per un parere più critico sul gioco, tocca aspettare che ci giochiamo.
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Ep. 203: Pato of Exile – serie videoludiche che hanno tradito le aspettative
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Quante serie videoludiche sembravano il prossimo Pallone d’Oro e poi han fatto la fine di Alexandre Pato? No, non copulare con la figlia di B., ma non riuscire ad essere all’altezza delle aspettative che avevano costruito.
Dopo Borderlands 2 – e anche la parentesi Telltale della serie – pensavamo che Gearbox fosse sul punto di consacrarsi come uno degli sviluppatori capaci di confezionare un classico ad ogni release. Poi è successo The Presequel, e nemmeno Borderlands 3 è riuscito a farcelo dimenticare. Men che meno il film sfigatissimo uscito da Hollywood fuori tempo massimo.
Un po’ com’è successo a Prince of Persia, morto male dopo la trilogia delle sabbie e arrivato in sala con 10 anni di lag, e pure ad Assassin’s Creed, che però poi è riuscito ad aprire un nuovo ciclo andando a copiare di peso The Witcher 3.
Chi non c’è l’ha fatta è Final Fantasy. Quand’è che la serie ha iniziato a diventare irrilevante? C’è chi dice con Tre Uomini e una Gamba Final Fantasy XV, chi invece ricorda la delusione dei corridoi di XIII dopo il quasi open-world di XII. C’è qualche stronzo che ti dirà già con Final Fantasy 7 perché non è il 6 ed era più fica la pixel art.
Nei videogiochi abbiamo avuto Maradona e abbiamo avuto anche i Pato, gli Adriano, i Recoba. Serie che avevano i numeri e si sono perse lungo la strada. Serie che forse proprio per questo ci portiamo dentro.
Perché è facile amare i Grand Theft Auto e i God of War, ma non ci emozioneranno mai quanto l’annuncio di un nuovo Metroid che arriva all’improvviso.
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1:00:03
Le Nintendo Virtual Card sono un’inculata? – Checkpoint
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo presenta le Virtual Card per Switch e non si capisce assolutamente un cazzo.
Non si vedeva una presentazione così confusionaria dai tempi dell'annuncio di Wii U. Ho dovuto guardare il video quattro o cinque volte per essere sicuro di come funzioni 'sta cosa: sostanzialmente da un certo punto in poi tutto quello che scaricheremo da eShop sarà una Virtual Card. Potremmo poi "disinserire" queste schede per poterle "inserire" su un'altra console su cui siamo loggati con lo stesso account, a patto di aver collegato le due macchine una prima volta tramite rete locale.
Al momento per fare la stessa cosa bastava loggarsi e riscaricare il giochino da eShop, per la serie "ufficio complicazioni cose semplici".
Ma le cose diventano anche peggio quando si arriva a come funziona il prestito dei giochi con altri account del tuo gruppo famiglia. Oltre a doverli scambiare su rete locale se ne può prestare solo uno per utente e solo per 14 giorni. "Proprio come con le cartucce fisiche" un cazzo.
Non è ancora chiarissimo se tutto questo sostituirà l'attuale policy (che con qualche settaggio permette di condividere i giochi con un'altra persona e giocarli anche contemporaneamente). Se è un extra o una roba atta ad impedire l'account sharing su Switch 2.
Quello che è chiarissimo è che Nintendo vuole trasformare anche i giochi digitali in copie fisiche, dimenticandosi però dell'unica feature che ci interessava: poterceli rivendere.
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