Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto
Gameromancer
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Belli i metroidvania, eh. Però che palle quando durano troppo, sono troppo derivativi, sbagliano l’esplorazione e tutta una serie di difetti di design che rendono palloso un genere più vivo che mai, che anzi forse oggi addirittura è sovraesposto.
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56:29
Ep. 201: L’ernia del Disco Elysium [capitalismo, videogiochi & altri cazzi]
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Questa puntata è sostanzialmente un’espansione di B-Human: vite di seconda classe nell’industria dei videogiochi.
Nel primo indice che avevamo pensato per B-Human c’era un capitolo dedicato ai postumi di Disco Elysium. Organizzando le fonti però abbiamo realizzato una cosa: gli aspetti finanziari della vicenda erano al di là delle nostre competenze – nonostante l’ottimo lavoro fatto da People Make Games –, mentre i risvolti da “vite di seconda classe nell’industria” assomigliavano già ad altre storie che avevamo individuato come esempi per trattare di certe problematiche.
Solo che qualche giorno fa è successo che ZA/UM è tornata alla carica sia marketizzando il suo Project C4 come sviluppato “dallo studio dietro Disco Elysium” che annunciando una nuova versione di Disco Elysium stesso, tirata fuori senza il coinvolgimento di chi Disco Elysium l’ha fatto.
E allora abbiamo sentito l’urgenza di registrare questo episodio per parlare di quanto il capitalismo sia becero nell’appropriarsi di cose che sono sue negli atti e nelle carte, ma che in realtà dovrebbero appartenere a chi le ha ideate. C’è anche qualche aggiornamento sulla vicenda di The Sinking City e un po’ di chiacchiera su Kojima in cosplay da Genny Savastano.
Ma mi sono già dilungato troppo, pigia play e non rompere i coglioni.
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47:18
Ep. 200: la TOP 10 dei MIGLIORI giochini di SEMPRE
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon 200 episodi in culo ai sabotaggi e ai messaggini mandati su WhatsApp consigliando di mollare Gameromancer “perchè è ai limiti dell’illegalità”.
200 episodi alla faccia di chi rosica perché si sentiva stocazzo e ha fallito qualunque tentativo di costruire qualcosa, e mo si deve accontentare delle paginette Instagram e dei giornali da radical chic.
Ma soprattutto 200 episodi grazie a quelli che ormai solo su Spotify sono 2000 follower. Poca cosa nell’epoca da fuori in 90 secondi di TikTok, ma che per me – per noi tutti, incluse le persone che fanno GR ma non ci mettono la voce in podcast – valgono più di qualunque cosa avremmo potuto ottenere succhiando quel cazzo che in Italia chiamiamo “compromesso”.
Oggi è festa. La festa dell’indipendenza. Quella vera. Quella su cui puoi premere tranquillamente play.
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1:41:36
Quanto è invecchiato The Last of Us? – [not so]Retro
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon 12 anni, una remastered, un remake e una serie TV dopo è proprio il caso di vedere com’è invecchiato The Last of Us. Come sono invecchiate le recensioni entusiaste dell’epoca, quanto effettivamente dell’ultima grande esclusiva PS3 poi si trova nel videogioco che sarebbe venuto dopo.
Per questo primo (non così) Retro abbiamo pure costretto Pacione a riprendere in mano il giochino per parlarne con cognizione di causa.
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1:11:20
Il Viaggio nei Videogiochi – unWired
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Negli anni ‘80 il viaggio on the road visto dagli occhi di chi stava guidando la carica del videogioco era più o meno così: palme, pixel art, Ferrari Testarossa e biondona di ordinanza sul sedile del passeggero. Era Out Run, in buona sostanza, andare da A a B senza nessuna finalità precisa ma solo per assaporare cosa succede tra quei due punti.
In parallelo invece c’è chi va da A a B, viaggiando da sinistra a destra, in nome di uno scopo più alto. Salvare la principessa, sconfiggere il cattivo, compiere insomma un viaggio diverso da quello di Yu Suzuki e più simile al viaggio dell’eroe di Edward Burnett Tylor.
Queste due storie – questi due viaggi – ad un certo punto si sovrappongono. Trovano la stessa soluzione di design nell’Open World, ci portano fuori dal pianeta Terra, slegando il filo di quel controller cablato che ci teneva legati allo SNES per permetterci di arrivare su Giove.
Questo è unWired. Premi play e lasciati accompagnare.
Su Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto
Unisciti alla community – Segui la newsletter – Dona su PatreonQuesto non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.