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  • Rituali 11. Donata Columbro: «Il mio Excel è come uno specchio: mi dice se sto vivendo la vita che desidero»
    Giornalista specializzata nel divulgare la narrazione che ogni numero o statistica nasconde, Donata Columbro applica la sua passione per il dato anche alla gestione finanziaria della sua vita.È cresciuta a Torino, in una famiglia che le ha trasmesso sia la disciplina nella gestione delle finanze sia la libertà di poter scegliere il percorso che le assomigliasse di più. Fin da ragazza sapeva che scrivere, la sua passione, difficilmente le avrebbe garantito un reddito stabile. Così ha diversificato le sue attività.Dopo un’esperienza imprenditoriale, Donata sceglie la strada della libera professione, affiancando al giornalismo attività di insegnamento e divulgazione. «Ho una tabella Excel: “Previsioni fatturato Donata”, dove segno le entrate sicure e le proiezioni future, proprio come se fossi un'azienda». Per lei, i fogli Excel non sono solo strumenti di calcolo, ma di consapevolezza: analizzando i numeri, può verificare la sostenibilità del suo lavoro e riorientare le sue scelte in base ai desideri, come dare più spazio alla scrittura rispetto all’insegnamento. Uno sguardo razionale che però non esclude la parte emotiva: «Si può sempre lavorare di più, ma a che prezzo?».L’analisi dei dati guida anche le sue decisioni familiari: dalla scelta della casa alle vacanze, ogni spesa viene valutata in base a parametri oggettivi. «Essendo due partite Iva, io e mio marito dobbiamo sempre tenere in considerazione i numeri nella nostra gestione finanziaria. A volte sono io a dirgli: “Guarda che questa cosa ce la possiamo permettere”. Essere un’analista dei dati è un superpotere», dice. E nel gioco di equilibri tra lavoro e famiglia, emerge anche una verità che Donata racconta senza esitazioni. «Chi guadagna di più tra me e mio marito? Io». Ma aggiunge subito un’osservazione più ampia: «Anche quando le donne guadagnano di più o ricoprono ruoli manageriali, sono spesso quelle che portano il carico mentale maggiore». Le dinamiche quotidiane lo confermano. «Le insegnanti, le tate… scrivono a me, anche se sono lontana. È un fatto culturale: la coppia può anche funzionare, ma è la cultura intorno che deve cambiare per sostenerla davvero».
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    11:47
  • Money Clinic. Mettersi in proprio: come si finanzia un'idea imprenditoriale?
    Mollare tutto e mettersi in proprio. Alzi la mano chi negli ultimi anni non ci ha pensato almeno una volta. Unioncamere registra che nel 2024 sono nate quasi 323 mila nuove imprese, segno di un forte desiderio di autonomia professionale. Tuttavia, si tratta di una transizione che porta con sé una serie di sfide: c’è la fattibilità dell’idea da valutare, la sostenibilità economica e finanziaria da calcolare, le spese iniziali e le tasse da mettere in conto. E servono tenacia e ambizione per dare vita a un’impresa che richiede molti sforzi, senza offrire la sicurezza di un’entrata stabile.Non solo: oltre ai costi di gestione di una nuova attività, è fondamentale valutare anche ciò a cui si rinuncia lasciando il posto fisso. Ferie pagate, tredicesima, trattamento di fine rapporto (TFR) e copertura per malattia sono tutti benefici che garantiscono una certa stabilità economica e che, nel lavoro autonomo, devono essere compensati con una pianificazione attenta. Francesca, arrivata all’età di 42 anni, ha deciso di lasciar uscire il sogno dal suo cassetto. E adesso si trova davanti a una serie di domande a cui dare risposta. E ad aiutarla, in questa puntata, c'è Rosa Cataldo, consulente di Alleanza Assicurazioni.
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    10:45
  • Money Clinic: Come si costruisce un piano di risparmio che non finiremo per odiare
    Risparmiare sì, ma senza rinunce impossibili né sensi di colpa.Marilisa ha sempre avuto un rapporto rigido con il denaro: cresciuta con l’idea che ogni spesa dovesse essere strettamente necessaria, per anni ha vissuto con il minimo indispensabile, anche quando il suo stipendio le avrebbe permesso di concedersi qualcosa in più. Fino a quando non ha capito che quel controllo assoluto stava minando proprio l’obiettivo che si era prefissata: la serenità finanziaria.In questa puntata, vediamo come ha trasformato il suo approccio al risparmio, rendendolo più sostenibile ed equilibrato, grazie a strumenti semplici come il kakebo, file Excel condivisi col marito e un nuovo modo di vedere il budget: non come una gabbia, ma come una bussola.Con l’aiuto di Margherita Cecchi, consulente di ⁠Alleanza Assicurazioni⁠, scopriamo i passaggi fondamentali per costruire un piano di risparmio efficace e – soprattutto – vivibile, che non ci faccia sentire in punizione ogni volta che prendiamo un caffè al bar.
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    11:44
  • Episodio 102: Così sono guarita dall'adulazione finanziaria
    L’adulazione finanziaria è un meccanismo psicologico che porta a mettere le esigenze economiche degli altri prima delle proprie. Non si tratta semplicemente di generosità, ma di una tendenza a prendere decisioni finanziarie a favore degli altri, spesso a discapito del proprio benessere. Francesca Franceschi, 37 anni, è una giornalista di Pisa. Fin da piccola, impara che «le cose si conquistano con sacrificio e che niente è dovuto». Questa esasperazione del sacrificio scatena in lei una reazione particolare quando riceve i suoi primi soldi. «Appena mi arrivavano mance dai parenti, il mio primo pensiero era: “Poverino, se ne sta privando per darli a me, io avrei potuto farne a meno”».A scuola, Francesca sviluppa una passione per la scrittura e sogna di diventare giornalista. Dopo la laurea in Giurisprudenza e un Master in Giornalismo radio-televisivo, torna in Toscana e lavora per cinque anni come redattrice con contratto a termine per La Nazione. «Mi spostavo tra La Spezia, Massa, Lucca e Viareggio, ovunque ci fosse bisogno di una sostituzione. Quello è stato il periodo in cui ho davvero imparato il mestiere».Francesca impara, ma paga il suo sogno a un prezzo molto alto dal punto di vista personale ed economico. «Entravo alle 10 e uscivo alle 22:30, lavorando dal martedì alla domenica per uno stipendio di 1.450 euro al mese. Quando hai 27 anni, ti rendi conto che ti stai perdendo molte cose». A salvarla, paradossalmente, è il declino della carta stampata. Il giornale in cui lavora dichiara 11 esuberi. Francesca esce e apre la Partita Iva In questa nuova dimensione, fatica a darsi un giusto compenso. «Quando arriva il momento di fare il preventivo è crisi pura. Mi chiedo: "E se chiedo troppo e questa persona poi non mi chiama più? O se sembro presuntuosa e quindi sto peccando di eccessiva vanità?" Quello che è certo è che spesso metto me stessa in secondo piano per far sentire più confortevoli gli altri».Francesca individua in questo comportamento un copione che ha visto agire in famiglia. «Il modus operandi che mia mamma ha sempre seguito e che ha ereditato da mia nonna è prendersi cura degli altri». Nel suo percorso di consapevolezza, Francesca sta cercando di disinnescare questi meccanismi, imparando a valorizzare il suo lavoro, e anche ilo tempo che sceglie di non dedicare a esso. Prendendosi cura di sé senza sacrificarsi continuamente per gli altri.
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    12:52
  • Money Clinic: Soldi e famiglia, la conversazione che tutti evitano
    Soldi e famiglia: un legame potente, ma potenzialmente esplosivo senza la giusta consapevolezza. La relazione con il denaro che ciascuno di noi ha, infatti, è profondamente influenzata dall’esempio dei genitori, dei nonni. Il modo in cui hanno gestito le risorse economiche, il modo in cui ne hanno parlato e come hanno vissuto il benessere o le difficoltà lascia un’impronta duratura, modellando il nostro rapporto con il denaro. Ed è un ciclo che si ripete di generazione in generazione.Spesso tendiamo a proteggere i nostri figli, tenendoli al riparo da certi argomenti: Ma uno studio del Museo del Risparmio dimostra che i ragazzi sono molto meno ansiosi nei riguardi dei soldi, rispetto ai loro genitori. Il 53% di loro dichiara di non provare ansia quando pensa al denaro. Solo il 22,5% degli adulti può dire lo stesso.Caterina, oggi, si sente come se stesse affrontando un mare in tempesta senza una bussola, priva di quei riferimenti che le avrebbero permesso di gestire con maggiore sicurezza e serenità le sue scelte di vita. Così, abbiamo cercato di fare un passo indietro per capire quando e come affrontare questo argomento con i propri figli. A spiegarcelo, c'è Federica Ruvioli, consulente di Alleanza Assicurazioni nell’Agenzia di Trieste.«La condivisione serve a farli familiarizzare con l’argomento e a introdurre il concetto che il denaro ha uno scopo ed è importante usarlo bene. Non è necessario programmare appuntamenti fissi per “parlare di soldi” o fare educazione finanziaria. Così come accade per gli altri aspetti della vita, è il quotidiano a offrire occasioni per introdurre l’argomento».
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    11:48

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Su Rame

Rame è la serie podcast di una community che vuole sfatare il tabù dei soldi. Nasce all'interno di una piattaforma (www.rameplatform.com) che attraverso i suoi contenuti si pone l’obiettivo di avviare una rivoluzione culturale nella società, che trasformi la finanza personale in un argomento di conversazioni audaci e liberatorie. Annalisa Monfreda, ogni settimana, dialoga con un ospite diverso seguendo il filo della sua storia economica. Parlare di soldi può essere intimo e coinvolgente, rivelatorio ed eccitante. E si finisce sempre per svelare chi siamo e ciò in cui crediamo.
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