La Nausea di Sartre in 10 minuti
Quando diciamo “Sartre”, la prima parola che ci viene in mente è libertà. La sua filosofia, l’esistenzialismo, è una specie di manifesto dell’essere umano come creatore di se stesso. Pensateci: per Sartre, non nasciamo con un’essenza, con un destino già scritto. No, esistiamo prima, e solo attraverso le nostre scelte, le nostre azioni, costruiamo chi siamo. È una visione potente, quasi eroica: la vita è un progetto, un movimento verso il futuro, verso ciò che ancora non esiste. Ma attenzione, perché questa libertà ha un prezzo. Sartre la chiama angoscia. Non è paura, non è panico. È quel nodo allo stomaco che provi quando capisci che sei tu a decidere chi sei, senza scuse, senza un copione già scritto. Come dice Sartre, siamo “condannati alla libertà”. Immaginate di essere su un precipizio: non c’è nessuno a dirvi se saltare o tornare indietro. Siete soli. E ogni scelta che fate vi definisce. Pesante, vero? Eppure, questo è il Sartre che conosciamo, quello che ci spinge a creare il nostro valore, a dare senso a un mondo che di senso non ne ha. Ma… c’è un altro Sartre. Un Sartre più oscuro, più inquietante. E lo troviamo in un romanzo che ha cambiato il modo di pensare l’esistenza: La nausea. Preparatevi, perché qui le cose si complicano.La Nausea https://amzn.to/3YdUz4u