Giovanni Bianconi, Mauro Pescio, con Francesco Acquaroli - Chora Media
Il 7 agosto 2019, al parco degli acquedotti di Roma, un colpo di pistola, sparato a bruciapelo, uccide un uomo su una panchina. Quell’uomo è una bandiera per gl...
"L’omicidio Piscitelli ovviamente non è un omicidio di strada, è un omicidio strategico, che è stato funzionale – uso un termine più vago possibile – al riassetto di alcuni equilibri criminali non soltanto della città di Roma. E’ evidente che è un omicidio che ha una certa matrice, è evidente che è stato eseguito con una metodologia seria, e su questo noi abbiamo una serie di attività investigative in corso, che sono ovviamente coperte dal segreto…"
In questa puntata raccontiamo:
- La nuova diffida dagli stadi per Diabolik, dopo gli scontri ad Auronzo con i tifosi della Spal, ai quali lui non ha partecipato, ma era lì.
- La restituzione dei beni dissequestrati, battaglia legale vinta sul filo di lana.
- La gioia per il matrimonio della figlia primogenita
- L’enigma del boss diventato boss dopo la sua morte.
- La battaglia dei genitori per riavere almeno la panchina per poter piangere il figlio, mentre aspettano di sapere chi e perché lo ha ammazzato.
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40:15
Ep. 5: Grande raccordo criminale
"La forza di questa organizzazione criminale era data da un brand lo potremmo definire o, utilizzando le parole di qualche altro commentatore che ha parlato della figura di Piscitelli come di un brand o quasi."
Nella penultima puntata si parte dall’arresto di Salvatore Casamonica che fa saltare la consegna di droga dal Sudamerica e si delinea la nuova fotografia del traffico di droga a Roma con il ruolo specifico di Piscitelli come figura di garanzia. E poi improvvisamente l’interruzione delle indagini, soltanto pochi mesi prima del delitto di Diabolik.
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47:54
Ep. 4: Latitante
"…Un latitante della caratura di Fabrizio Piscitelli, se non si fa trovare, è perché ha intenzione di fuggire. Speravamo, e avevamo ragione, che lui non avesse avuto il tempo di organizzare una fuga e quindi che fosse in qualche modo nascosto in città perché è il luogo che conosce meglio, dove ha più contatti ed è nelle condizioni di nascondersi a lungo. Quindi avevamo i giorni contati."
Nella quarta puntata si racconta dell’arresto di Piscitelli dopo un mese di latitanza, a cui gli investigatori arrivano, seguendo un ragazzo che fa le consegne delle pizze, durante una partita della Lazio, guardata in tv. E poi ancora l’origine, le accuse e le prove dell’indagine chiamata “Castillos” con i viaggi in Spagna di Diabolik, per recuperare affari e contatti; i primi traffici in cui Diabolik è coinvolto insieme al clan camorrista dei Senese, il suo rapporto con Gennaro Senese, suo coetaneo conosciuto da ragazzino. Ed infine si ricostruisce il periodo del carcere dopo la latitanza e poi la vita all’interno della comunità di recupero dove Piscitelli tenta di riabilitarsi con la conversione al buddismo e il lavoro legato alla Lazio portato avanti anche durante la detenzione, tentativi e difficoltà di uscire dal personaggio pubblico che si era creato.
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46:51
Ep. 3: ll capo degli ultras
"Io mi ricordo soprattutto questa sorta di aurea di potenza intorno alla sua figura, ma non perché chissà che facesse, ma proprio per il rispetto che avevano gli altri nei suoi confronti."
Nella terza puntata, la nascita del gruppo degli Irriducibili e la sua evoluzione; l’origine di Fabrizio Piscitelli, figlio ribelle di una famiglia per bene. E poi gli affari legati al tifo e la nascita delle radio sportive come strumento di propaganda; le trattative con la polizia per gestire l’ordine pubblico allo stadio; l’ascesa e la caduta della Lazio di Cragnotti e l’arrivo di Claudio Lotito come presidente, la scalata di Chinaglia alla Lazio e gli arresti per la tentata estorsione a Lotito; la carcerazione preventiva e le accuse degli indagati di un’indagine costruita a tavolino per stroncare gli Irriducibili e, infine, un nuovo arresto per traffico di droga, dopo un mese di latitanza.
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50:51
Ep. 2: Il pranzo di Grottaferrata
"…oggi son più forti questi altri.. capito che te voglio dire… quindi non mi dire di si, perché magari…. No… qui stiamo fra amici e il si deve esse si e il no deve esse no."
Nella seconda puntata: la guerra tra i boss di Ostia con l’ascesa, e poi caduta, del clan Spada; la storia del “Francese”, l’infiltrato nel clan Casamonica e dell’indagine per un maxi-traffico di droga in arrivo dalla Colombia, del pranzo di Grottaferrata dove Diabolik e Salvatore Casamonica, secondo gli investigatori, sanciscono un patto tra le varie famiglie che controllano il mercato della droga ad Ostia. E poi ancora il ruolo dell’avvocata che poi verrà arrestata e accusata di fare da mediatrice tra i gruppi mafiosi ed infine la doppia vita di Diabolik, che durante il pranzo di Grottaferrata, organizza per il tardo pomeriggio un raduno di protesta a Formello contro i torti arbitrali subiti dalla “sua” Lazio.
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Il 7 agosto 2019, al parco degli acquedotti di Roma, un colpo di pistola, sparato a bruciapelo, uccide un uomo su una panchina. Quell’uomo è una bandiera per gli ultras della Lazio e di tutte le curve, in Italia e anche all’estero, un simbolo, un uomo che ha portato alla ribalta il tifo estremo. Ma è anche un uomo con precedenti per droga, che è stato latitante, che è sotto indagine per narcotraffico; è un uomo con dichiarate simpatie fasciste, ma è anche un uomo generoso con gli amici, amoroso con i famigliari e sempre disponibile con tutti; un uomo contraddittorio e contrastato, specchiato e nascosto, solare e ombroso, osannato e inseguito, amato e contestato, con tanti problemi e tante soluzioni, giuste e sbagliate.
Un uomo chiamato Diabolik è un podcast di Giovanni Bianconi scritto con Mauro Pescio e prodotto da Chora Media. La voce narrante è di Francesco Acquaroli. Il sound design, musiche originali e montaggio di Luca Micheli. La post produzione e finalizzazione sono di Guido Bertolotti. La supervisione editoriale è di Pablo Trincia. La produzione esecutiva è di Valentina Meli. Ricerche di Francesca Abruzzese. Il fonico di studio è Jacopo Lattanzio.