Ep.5 | Ferrara culla del regime
Ci sono ancora alcuni nomi, storie, vicende, che fanno riemergere i fantasmi della bassa. Come quella di Natale Gaiba, che ci ha raccontato con emozione Anna Chendi. O quella di Luigia Celesta Bergamini, detta Celestina. E ancora l’inizio del 1922 con l’assalto alla Casa del Popolo di Longastrino ricordato da Sergio Felletti, l’uccisione di Vincenzo Antonellini a Case Selvatiche e la vita di Alda Costa.
Le forme della partecipazione e delle lotte in tutta la provincia si sono ribaltate e Antonella Guarnieri si chiede come possa essere successo. Gli agrari hanno vinto la scommessa, puntato sul cavallo vincente. E il fascismo, grazie allo squadrismo, rinasce a Ferrara, culla del regime, che 12 mesi prima era la terra più rossa di tutta l’Italia.
Il nostro viaggio è arrivato a destinazione. Non c’è una data conclusiva, un accadimento finale o una marcia su qualche città, che mette la fine a questo podcast. Non c’è niente da celebrare, ma molto da ricordare. Magari uscendo di casa, e iniziando a camminare, lungo le strade e i campi della bassa, facendo i conti con i fantasmi di questi luoghi. I fantasmi della bassa. Che ci raccontano molto di quello che è stato, di quello che è, e di quello che sarà. Con la storia ben in testa e le memorie dentro al cuore.
Troppi di loro, oltre a subire quanto detto, nemmeno dopo la fine del fascismo, hanno avuto dalle istituzioni e dai partiti politici antifascisti le dovute attenzioni. La gran parte di loro, forse perché il loro è stato individuato come l’antifascismo “perdente”, quello che alla fine dovette soccombere, non sono ricordati nemmeno da una piccola targa.
Sono, invece, persone da ricordare nel loro coraggio di lottare per le idee nelle quali credevano, per la volontà di rendere diverso e più giusto, ma anche moderno, questo Paese e per il coraggio che ebbero donne ed uomini di andare a mani nude, contro un potere di classe ricco, potente, unito, militarizzato che loro, i braccianti agricoli, avevano minacciato e costretto a barcollare.
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II fantasmi della bassa è il racconto in audio degli anni fra il 1870 e il 1922 nella provincia di Ferrara. Un collage di voci che fanno riemergere fatti, storie e vicende quasi sconosciuti e purtroppo assenti della memoria sociale e collettiva: resistenze dimenticate, antifascisti che hanno perso.
Con le voci di: Michele Nani, Wu Ming 1, Dante Leoni, Egidio Checcoli, Paul Corner, Franco Bottoni, Riccardo Nencini, Mario Caraccio, Daniela Fuschini, Guerrino Medini, Anna Chendi e Sergio Felletti.
Voce narrante: Francesca Caselli Sigla e Crediti: Pietro Perelli
Musiche originali: Marcin Pontoriero, Eugenio Squarcia in arte Lucien Moreau e Luca Sortino
Fonico di studio: Samuele Grandi, registrato presso Sonika
Referente Legacoop Estense: Francesca Tamascelli
Scritto da: Giacomo Locci con la consulenza registica di Chiara Tarabotti
Grafica cover: Asia Minutolo
Grazie anche a: Alessandro Fabbri, Benedetta Bolognesi, Roberto Romagnoli e il Centro Giovanile di Argenta, Morena Gavioli, Giuliano Fiorini, Liceo Statale Carducci di Ferrara, Marisa Bonzagni, Rita Cinti Luciani, Sebastiano Caraccio, Davide Guarnieri, Davide Carnevale, Rita Bertoncini e Cinzia Romagnoli.
Realizzato dal collettivo Cumbre Altre Frequenze con la partecipazione e la consulenza storica di Antonella Guarnieri, del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara.
Prodotto da Legacoop Estense, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, all’interno del progetto "Memorie dal Popolo".
Puoi trovare fonti, bibliografia, crediti musicali e contenuti extra, di questo e degli altri episodi, sul sito legacoopestense.coop/memoriedalpopolo/podcast.