"Non siamo noi a creare la storia, ma è la storia a creare noi" (Martin Luther King ). Perché proporre una rilettura della storia? Perché la storia è il più bel...
La crisi dell’Ancien Regime, i cui motivi antichi e profondi abbiamo esaminato nella precedente conversazione subì, agli inizi del regno di Luigi XVI, una improvvisa accelerazione, a causa del baratro in cui stava sprofondando la finanza pubblica; per sanare una situazione divenuta ormai drammatica era stato chiamato a Parigi un finanziere svizzero, Jacques Necker, la cui opera, però, si era dimostrata insufficiente a risolvere i problemi di fondo della Francia, che erano di natura fiscale e, quindi, politica. Giunto allo stremo, l’esecutivo si era risolto a rivolgersi al Paese, con la convocazione degli Stati Generali, che nei periodi precedenti costituivano un organo consultivo per la monarchia; in questo caso, al contrario, i delegati, una volta riuniti, pretesero di disporre di un potere reale, in qualità di delegati della nazione e si costituirono in Assemblea Nazionale, con l’impegno di dare alla Francia una Costituzione. La rivolta di Parigi, con la presa della Bastiglia, sancì e rese irrevocabile l’investitura dell’Assemblea.
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33:41
La Rivoluzione Francese - Parte I
Le vere rivoluzioni non si limitano a sommosse o rivolte dovute a miseria o carestie, ma danno luogo a grandi cambiamenti politici, sociali ed economici; si preparano a lungo, sotto superficie, ed esplodono in forma inattesa, con impeto irresistibile, che travolge spesso gli stessi fautori dei cambiamenti. Le crisi dell’Ancien Regime, causa prima della Rivoluzione Francese, fu dovuta allo scollamento profondo tra realtà economica ed ordinamento politico della nazione, che era in corso di maturazione da più di un secolo, ebbe il collante ideologico del pensiero illuminista, esplose infine per uno specifico fatto contingente, una grave crisi finanziaria.
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43:06
La caduta del nazismo - Parte VII
Nell’Aprile del ’45 si consuma l’agonia di Berlino; asserragliato nel bunker sotto la cancelleria, Hitler, abbandonato ormai anche dai suoi ministri, farnetica di assurdi contrattacchi con divisioni che non esistono più, ha solo ben chiara un’idea, che morrà con il suo regime. Hitler si suicida con Eva Braun il 30 aprile; la resa viene firmata otto giorni più tardi.
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18:46
La caduta del nazismo - Parte VI
Dopo la caduta del ponte di Remagen, le porte della Germania si aprirono davanti agli alleati; iniziava la corsa a Berlino, alla quale però gli americani rinunziarono ben presto per decisione di Eisenhower, che, con un suo messaggio personale, informò Stalin che il suo esercito non intendeva entrare a Berlino. Questa decisione getterà tutta l’Europa orientale nelle braccia di Stalin.
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20:11
La caduta del nazismo - Parte V
Nella primavera del’45 l’offensiva degli alleati sul fronte occidentale rischiava di arrestarsi davanti ad un ostacolo praticamente insuperabile, se non a costo di gravi perdite, il fiume Reno, di cui i tedeschi in ritirata avevano fatto saltare tutti i ponti. In forma inattesa, e sorprendente anche per loro, gli americani si trovarono di fronte, a Remagen, ad un ponte ancora intatto, il ponte Ludendorff; per la conquista e la difesa di questo ponte gli americani scrissero pagine di autentico eroismo, ma ne valse la pena; il passaggio a Remagen aprì agli americani le porte della Germania.
"Non siamo noi a creare la storia, ma è la storia a creare noi" (Martin Luther King ). Perché proporre una rilettura della storia? Perché la storia è il più bel romanzo che sia mai stato scritto; se rivista, partecipata nel modo giusto, ci può coinvolgere ed appassionare, può persino insegnarci qualcosa.Va riletta però in un modo diverso, più aderente allo spirito che la anima; troveremo allora situazioni, personaggi, episodi vicini, in forma inattesa, alla nostra realtà. Faremo domande ed avremo risposte o ci nasceranno nuovi dubbi, troveremo forse qualche scintilla di verità.