Cantiamo le loro canzoni, vediamo i loro film, leggiamo i loro libri, capolavori senza tempo amati in tutto il mondo. Anche per questo, siamo convinti di conosc...
I testamenti di star della musica come Michael Jackson, Elvis Presley o Ray Charles, o di imprenditori geniali come Bill Gates o Mark Zuckerberg, evidenziano una grande differenza tra il sistema di successioni latino e quello anglosassone: quest'ultimo non prevede la quota di legittima, da noi imprescindibile. E quindi, anche i familiari più stretti possono non ereditare nulla dai loro ricchissimi mariti o mogli, compagni o genitori.Intervengono: Giulio Biino, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, e Sandra Cesarale, giornalista del Corriere della Sera, esperta musica rock e pop.
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24:19
S1E8. Testamenti spirituali
Non solo documenti ufficiali e divisioni di beni. Anche se sono rivolte a parenti e amici, alcune lettere, scritte in punto di morte (più o meno prossima), equivalgono a testamenti spirituali: testimonianze potenti, capaci di illuminare da una prospettiva umana alcuni momenti fondamentali della nostra storia collettiva.Come quella che il 25 febbraio 1975 l’avvocato Giorgio Ambrosoli scrisse alla moglie Annalori, prefigurando un destino che si compirà quattro anni più tardi, nel luglio del 1979. Ambrosoli, liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona, un finanziere legato alla mafia americana, verrà infatti ucciso da un killer sotto casa.L’altra lettera comincia a scriverla il giudice Paolo Borsellino la mattina del 19 luglio 1992, poche ore prima di saltare in aria con la sua scorta in un attentato con un'autobomba in via D’Amelio, a Palermo. È indirizzata a una professoressa di Padova, ma il giudice non riuscirà a completarla. Con le voci di Micol Sarfatti, Ferruccio de Bortoli e Giulio Biino.
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26:05
S1E7. Irriducibili, fino all'ultimo
Nessuno meglio di Giuseppe Garibaldi rappresenta quella categoria di uomini pronti a morire in nome di ideali condivisi con le proprie compagne. Come il suo, molti testamenti che stiamo scoprendo in questa serie podcast contengono indicazioni sui patrimoni, ma rappresentano anche i valori morali e politici di chi li ha composti, a volte perfino polemici. Le parole di Garibaldi sono esemplari, in questo. Il Comandante lascia due testamenti, uno olografo e uno politico, in cui, oltre all’ideale assoluto della libertà, condivide il suo essere profondamente anticlericale e dà precise istruzioni per la sua cremazione.Ma molto significativa è anche la storia di un intellettuale che per quegli ideali si tolse la vita con un gesto clamoroso, dopo avere scritto una lettera all’amata moglie Emilia: si chiamava Angelo Fortunato Formiggini e faceva l’editore, Formiggini salì sulla Ghirlandina, la torre (alta 90 metri) del duomo di Modena, e si lanciò nel vuoto. Era il 29 novembre 1938, le leggi razziali erano appena state promulgate da Mussolini.La figura di Formiggini richiama quella di Niccolò Introna, l’unico dirigente della Banca d’Italia che s’oppose alla corruzione e alle ruberie di Mussolini e dei suoi. Federico Fubini ha raccontato la sua storia in un libro uscito da poco. E, per questo podcast, ha recuperato il suo testamento, di cui parla insieme a Micol Sarfatti e a Giulio Biino, presidente del Consiglio nazionale del notariato.
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22:56
S1E6. Prima gli altri
Denaro, patrimoni, traguardi raggiunti: il testamento è il bilancio di una vita, una contabilità intima che si fa atto pubblico. Ma nel caso di alcuni personaggi, celebri per il ruolo sociale e istituzionale che hanno ricoperto, racchiude anche gli ideali su cui hanno fondato la propria esistenza. Legando in modo profondo la dimensione personale a quella politica, uomini come Giuseppe Verdi, Giuseppe Garibaldi o Camillo Benso di Cavour hanno affidato ai posteri, attraverso le proprie disposizioni finali, i valori in cui hanno creduto.Rigore e generosità, riconoscenza e attenzione verso il prossimo si leggono tra le righe delle loro ultime volontà, che diventano testimonianze etiche e ci fanno anche scoprire figure poco conosciute ma dalle qualità esemplari. Leggendo il testamento di Enrico De Nicola, ad esempio, senatore e avvocato napoletano, si capisce perché l’Assemblea Costituente lo abbia scelto come primo presidente della Repubblica nata dopo il Fascismo.Con le voci di Micol Sarfatti, Giulio Biino ed Elisabetta Soglio.
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S1E5. Quel che resta del giorno
A loro non pongono condizioni per il futuro, perché hanno già dato ampiamente in passato, con premura e dedizione. Sono molti gli uomini e le donne celebri che hanno voluto favorire nel testamento le persone rimaste al loro servizio, spesso per una vita intera, entrati talmente in simbiosi da diventare un’ombra discreta, quando non parte della loro famiglia, come molte badanti oggi. Uno dei più generosi è Enrico De Nicola, primo presidente della Repubblica dopo il referendum istituzionale del 1946, che non dimentica nessuno, dalla governante all’ultimo colono, ma anche Alessandro Manzoni o, più di recente, star dello spettacolo come Alberto Sordi, Maria Callas, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Tutte figure e casistiche che mettono in evidenza l’importanza di istituti giuridici come la diseredazione, i patti successori, la revoca del testamento (che diventa centrale per esempio in un’opera lirica come il Gianni Schicchi di Giacomo Puccini).Con le voci di Micol Sarfatti, Rita Querzè e Giulio Biino.
Cantiamo le loro canzoni, vediamo i loro film, leggiamo i loro libri, capolavori senza tempo amati in tutto il mondo. Anche per questo, siamo convinti di conoscere il loro lato privato, che commentiamo a volte con leggerezza. In realtà, sotto la superficie luccicante di molte grandi star dello spettacolo internazionale, della moda, dell’arte o dell’imprenditoria passate a miglior vita (ma in alcuni casi non ancora) si celano donne e uomini come noi: egoisti o generosi, affettuosi o pieni di rancore, fino all’ultimo istante. Lo dimostrano i loro testamenti, che raccontano di patrimoni dilapidati, faide famigliari ed eredità spesso più spirituali che materiali: c’è chi lascia tutto al gatto, chi vuole che le proprie ceneri siano disperse nello spazio, e chi, dopo un’esistenza ribelle e anticonvenzionale, mentre scrive le sue ultime volontà rivela un senso pratico insospettabile.Michael Jackson e Steve McQueen, Steve Jobs e Karl Lagerfeld, Bill Gates ed Elvis Presley, Mark Zuckerberg e Sting, Margherita Hack e Nelson Mandela: è di personaggi come questi e delle loro scelte in materia di testamenti che si parla negli 8 episodi della seconda stagione di questa serie del Corriere della Sera e del Consiglio nazionale del Notariato. Dopo il grande successo della prima stagione, dedicata all’Italia, lo sguardo si allarga per raccontare come la disciplina (e la psicologia) delle volontà testamentarie si diversifica nel resto del mondo.Con la voce narrante di Micol Sarfatti e il contributo del presidente dei notai italiani Giulio Biino.
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