Chiamo “cibo estremo” un cibo che rappresenti all’estremo la mia cultura o il mio territorio (ammesso siano cose diverse). Un cibo che, guarda caso, spesso è es...
Dove sarebbe l'estremismo nel latte? Un liquido stra-noto, prodotto e consumato in tutto il mondo tutti i giorni. Provate a cercare nel banco frigo del supermercato più vicino una bottiglia di latte vero, ossia il latte fresco intero non omogeneizzato, ormai surclassato dal parzialmente scremato, dal "Più Giorni" e – orrore – dal latte di soia o di riso.
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5:45
Lo spiedo bresciano
Questa notte ho sognato un monumento sepolto: lo spiedo bresciano. Perché ha a che fare con i sogni? Innanzitutto perché è vietato e dunque lo si può solo sognare. E perché è vietato? Perché lo stato animalista è nemico dell'uomo e amico del lupo, dell'orso e della pispola. Al contrario dell'orso e del lupo, però, la pispola – un piccolo uccello passeriforme – è perfetto per lo spiedo bresciano. Ma in Italia non esiste libertà di alimentazione.
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5:37
Pavone
Mi pavoneggio a fare l'estremista del cibo, inutile negarlo. Sono un pavone a tal punto da gloriarmi di mangiare il pavone. Che poi non dovrebbe essere una pratica così eroica. È un gallinaceo, mica un fungo velenoso, parente di tacchino, fagiano e faraona. Ma se il tacchino non sa di niente, il pavone sa di...aristocrazia! Storia gastronomica in tre episodi (e le mie esperienze in fatto di pavone).
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6:19
Cuore
Definire una frattaglia "nobile" può apparire come una contraddizione in termini, ma il cuore è di una prelibatezza assoluta. Simbolo meraviglioso, muscolo formidabile, non si capisce come si possa snobbarlo o disprezzarlo. Ma è vero che mette a dura prova la capacità e la pazienza dei cuochi: il punto di cottura è molto difficile da cogliere.
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6:31
Squali
Non è raro, non è illegale e però è estremo: quando posto sui social la foto di una bella bistecca di verdesca o di smeriglio vengo sistematicamente aggredito dalle masse ululanti, conformiste e divietiste: "Gli squali non si mangiano!". E invece lo squalo è buonissimo. E senza spine.
Chiamo “cibo estremo” un cibo che rappresenti all’estremo la mia cultura o il mio territorio (ammesso siano cose diverse). Un cibo che, guarda caso, spesso è estremamente raro o estremamente proibito (se non dallo stato, dal sentire comune). Il contrario delle penne rigate e della tagliata, per intenderci e sbrigarci. Un podcast del Foglio con Camillo LangoneCoordinamento e editing di Enrico CicchettiIl dipinto in copertina è di Enrico Robusti