Ciao, ti do il benvenuto al primo podcast in italiano che ti aiuta ad affrontare i sintomi di stress e stress post traumatico, un respiro alla volta!Qui, parten...
Con l’arrivo dell’estate sento che per me è ora il momento di tirare le somme, e fermarmi un momento a riflettere su ostacoli, difficoltà e fallimenti. Con questa decima puntata ho deciso di chiudere la seconda stagione!Per capire che direzione prendere e come poterti offrire ancora più valore. Proprio per questo ti chiedo di darmi una mano: compila il form con il sondaggio e fammi sapere se hai commenti o idee.So che questo è un argomento difficile e potenzialmente attivante. Per questo offro durante tutto l’episodio dei momenti di embodiment e delle pratiche per esplorare somaticamente che cosa risuona in te.Per risintonizzarti su di te, un respiro alla volta.Come sempre ringrazio Luca Mazzillo per avermi concesso il brano, Breathe Again.
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24:51
Libera il potere del tuo ciclo!
Questo mese ho invitato a fare una chiacchierata con me Valentina Lucia Fontana, educatrice e consulente mestruale, nonchè presidentessa di Eva in Rosso e creatrice di un evento unico a livello mondiale!Qual è? Il Festival del Ciclo Mestruale! ...hai capito bene: un evento interamente dedicato alla ciclicità dei corpi che mestruano. Valentina spiega come è arrivata a concepirlo assieme alle sue colleghe (spoiler: nasce tutto da un podcast!) e racconta come il proprio viaggio alla scoperta della sua stessa ciclicità sia stata un'epifania.Scoprendo per la prima volta l'importanza di tutte le fasi del ciclo ha deciso di dedicarci un festival e di farne una professione.Ma ci porta anche importanti insight sugli ultimi studi scientifici e soprattutto -come sempre a fine puntata- ci indica tante letture ma soprattutto una pratica che potrebbe rivoluzionare la conoscenza del nostro corpo.E quindi anche il nostro rapporto con esso!La 3ª edizione del festival del ciclo mestruale si tiene a Milano il 23, 24 e 25 maggio 2024.
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42:03
Può l'antropologia farsi corpo e salvare il pianeta?
Andrea Staid, antropologo, scrittore e docente ci racconta come l'antropologia possa cambiare la nostra relazione con il vivente.Ad oggi, infatti, la maggior parte di noi esseri umani pensa di essere il centro della vita della Terra.Nella nostra bellissima chiacchierata abbiamo discusso e cercato connessioni tra le pratiche somatiche (spesso ereditate da popolazioni che hanno dei paradigmi molto diversi da quelli occidentali) e il grande cambiamento di direzione che è avvenuto nel campo dell'antropologia negli ultimi 20 anni, chiamato ontological turn.Con la sua enorme capacità di rendere accessibili a tuttə concetti molto complessi, Andrea offre una vera e propria lezione su come possiamo guardare il mondo attraverso una lente differente, quella dell'antropologia.E guarda caso, è proprio un'esperienza di vita molto distante dalla nostra che si fa portatrice di nuovi paradigmi.Approcci alla vita che sono molto più incarnati (embodied) ci mostrano come possiamo smettere di sentirci noi gli unici protagonisti della vita sul pianeta.Ti presento quindi un'antropologia che può farsi corpo e spostare profondamente il nostro modo di esistere in relazione con tutto il resto del vivente.
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39:25
L'embodiment come strumento di attivismo, con Rae Johnson phd
🇬🇧 Episode in English with a brief intro in Italian!Quando l'embodiment incontra l'attivismo il potere del cambiamento si amplifica. Rae Johnson phd (they/them), scholar e formatorə che si situa nell'intersezione tra studi somatici, queer theory e giustizia sociale, ci mostra un possibile cammino nel suo libro Embodied Activism.Nella nostra ricchissima chiacchierata, tocca i punti principali del suo libro e alla fine guida una splendida pratica per connettersi al piacere delle sensazioni nel corpo. Perchè anche riprendersi il gusto di vivere incarnati è una pratica che propone, come ingrediente fondamentale.Ma cos'è quindi l'embodied activism? Ecco cosa ci dice:“Nonostante amassi il mondo della somatica, mi rendevo conto che lasciava fuori ogni analisi politica. Non c'era alcuna conversazione in questi spazi che affrontassero come le difficoltà individuali vissute nel corpo siano di fatto modellate dagli ambienti politici nei quali viviamo. E allo stesso tempo, trovavo gli spazi politici e di attivismo troppo focalizzati su questioni intellettuali e comportamentali.”Un episodio bellissimo e davvero pienissimo di spunti per riflettere e provare a portare un’approccio embodied alla nostra pratica politica, quotidiana e non.🇬🇧When embodiment meets activism the power of change is amplified. Rae Johnson phd (they / them), a scholar and practitioner working at the intersection of somatic studies, queer theory and social justice, shows us a possible path in her book Embodied Activism.In our very deep chat, she touches on the main points of her book and at the end of the episode leads a wonderful practice for connecting to the sensations in the body. Because getting back the touch with the pleasure of our embodied experience is also a practice that she proposes, as a fundamental ingredient.But what is embodied activism? Here's what he tells us:“Although I loved the world of somatics, I realized that it lacked any political analysis. There was not ever any conversation in any of those communities about how our individual challenges experienced in the body are in fact shaped by the political environments in which we live in. And at the same time, I found political and activist spaces too focused on intellectual and behavioral issues.”A beautiful episode and truly full of ideas to reflect and try to bring an embodied approach to our political practice, both daily and otherwise.
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43:35
Come nutrire corpo, mente e anima con Elena di Amiria Studio
Vuoi avere consigli specifici per nutrire veramente il tuo corpo, la tua mente, ma soprattutto la tua anima? In questa puntata densa di consigli chiacchiero con Elena Rossi, nutrizionista olistica e naturopata, fondatrice di Amiria Studio, che ci offre tantissimi spunti su come migliorare il modo in cui ci alimentiamo per supportare una vita che sia più piena e un sistema nervoso più capace di auto-regolarsi per il benessere.Come ha potuto sperimentare nella propria vita, il cibo può essere una vera e propria medicina per renderci più resilienti e forti davanti ai cambiamenti che la vita naturalmente ci offre.A fine episodio un sorprendente consiglio per rivoluzionare come inizi la giornata.Una nutriente chiacchierata da ascoltare possibilmente mentre cucini!
Ciao, ti do il benvenuto al primo podcast in italiano che ti aiuta ad affrontare i sintomi di stress e stress post traumatico, un respiro alla volta!Qui, partendo dalla mia storia personale, ti parlerò di tutte le tecniche e le pratiche che uso e ho sperimentato nel mio percorso per regolare il mio sistema nervoso e trovare il benessere dopo il trauma.Da questa stagione avrò la fortuna di essere accompagnata da tanti ospiti speciali, esperti nel loro campo.Se anche tu stai cercando dei metodi naturali, semplici, concreti e sempre a portata di mano, per qualsiasi età e gratuiti, sei nel posto giusto. Sarò felice di accompagnarti alla scoperta di come il tuo stesso corpo abbia in sé tutti gli strumenti per ritrovare la calma e vincere tutti i sintomi di burnout e ptsd, per iniziare una nuova fase della tua vita nel segno della calma e della tranquillità.All'anagrafe sono Claudia Buzzetti, ma ho anche un nome spirituale che mi è stato dato dal mio principale maestro indiano in segno di dedizione al mio cammino nello Yoga, Gayatri Devi.Seguimi su instagram se vuoi risorse in più e brevi suggerimenti per regolare il tuo sistema nervoso.------Sin da quando ho memoria, sono stata un’affamata seeker spirituale e ho continuato ad andare in direzione della felicità e del benessere, nonostante le avversità che spesso mi hanno circondata.A causa di alcune esperienze traumatiche nel corso della mia vita, il mio sistema nervoso si attiva e reagisce autonomamente, quasi senza che io abbia voce in capitolo. Capita anche a te?In linguaggio scientifico questa, che io chiamo iper-reattività, si chiama ptsd, disturbo da stress post traumatico (che può anche essere complesso). Lo Yoga, che io intendo come una disciplina che abbraccia tutti gli aspetti della vita, grazie a tutti i suoi molteplici strumenti, dal lavoro sul respiro con il pranayama alla meditazione o al soundwork, è stato il primo luogo dove ho trovato le tecniche che che mi aiutano a ritornare ad avere il controllo sulle mie reazioni.Se ciò che accade sul tappetino durante la pratica col corpo è importante, fondamentale è ciò che accade nel resto della mia giornata, quando posso attingere a semplici gesti consapevoli per ricontattare il mio corpo e le sue sensazioni per gestire lo stress e rientrare nella mia finestra di tolleranza.Scoprire come la scienza occidentale supporti gli evidenti effetti benefici di respirazione, movimento consapevole e recitazione dei mantra nella regolazione del sistema nervoso, ha saziato anche quella parte di me che ha costante bisogno di prove intellettuali empiriche.Per questo ogni giorno da anni studio, ricerco ma soprattutto pratico: perché con la pratica sento come sono più sintonizzata, mentre con la mente supporto con evidenze scientifiche quanto sperimento col corpo.Ho creato Self Tune Podcast per condividere anche con te il mio percorso verso il benessere a 360°: fisico, mentale, emotivo e spirituale.Qui ti descriverò tutte le tecniche di regolazione del sistema nervoso che ho esplorato e applico nella mia vita di ogni giorno per calmarmi e risintonizzarmi su frequenze di calma e serenità. Questa frequenza dovrebbe essere la normalità! Invece spesso viviamo in un costante stato di allerta e la vita frenetica di oggi contemporanea ci spinge spesso verso situazioni di burnout. Burnout che può essere professionale, quando ci sentiamo costantemente in affanno sul lavoro e sopraffatti dalle cose da fare, ma spesso e volentieri anche genitoriale, quando l’onere di occuparci dei nostri figli ci sovraccarica a tal punto di non esser più capaci di stare calmi.Come genitore il mio sforzo è quello di centrarmi per agire da uno spazio di calma e non di reazione, ovvero di non “perdere continuamente la pazienza”.Spesso chi soffre di ptsd ha reazioni difficili da controllare, quasi automatiche e l’accumulo dello stress porta ad un intricato mix di irritabilità e senso di colpa che ci mandano in corto circuito: ecco come io descrivo il burnout genitoriale. Se sei un genitore sai bene che i trigger esterni non possono esser controllati e i figli spesso ne sono grande fonte.Grazie per essere qui!