Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le lor...
Il bel Patrick Berhault (1957 - 2004 Dom) è stato un po' di tutto: un "voyou" [teppistello] dal cuore buono, quasi ingenuo; (grandissimo) climber per caso; padre e compagno con grande impegno (ma non con vero sentimento); alpinista nel vero senso della parola (poco attratto dall'Himalaya o dall'America del Sud, Patrick contribuirà alla rivalutazione dell'arco alpino compiendo grande imprese); un amicone e un solitario; un compagno fedele e un gran donnaiolo. Soprattutto Patrick Berhault fu un uomo alla ricerca di sé, incapace di creare una scala delle priorità e di dire no alle persone cosa che lo porterà ad un progressivo sfinimento e quindi alla morte (sul Dom).
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52:16
5.10 Pierre Beghin: il Parsifal dell'Himalaya alla ricerca del misterioso Graal
Pierre Beghin (1951 - 1992 Annapurna) è stato uno dei più grandi himalaysti francesi. Figlio dell'alta borghesia pargina, ricercatore universitario a Grenoble, ha passato la seconda metà dei suoi quarantanni di vita ogni estate in Himalaya, in spedizione alla ricerca di quel qualcosa di affascinante che aveva scoperto nell'aria sottile, una specie di "Graal". Pierre aveva capito che la quota provocava un'alterazione della persona che lo portava in un'altra dimensione (in questo ricorda molto Renato Casarotto) e lui voleva saperne di più, di quest'altra dimensione, così affascinante, così sfuggente e sfuggevole, così pericolosa se "conosciuta" troppo a lungo. Morirà tragicamente sull'Annapurna con cui era partito col giovanissimo Jean Christophe Lafaille (podcast 5.15).Una delle biografie che più mi è rimasta sotto pelle - e purtroppo non tradotta in italiano.•1981 : prima ascensione del Manaslu (8 163 m), dalla parete est•1983 : prima (clamorosa!) solitaria al Kanchenjunga (8 586 m), terzo alpinista ad aver realizzato più di un 8000 in solitaria•1984 : prima dello sperone sud del Dhaulagiri (8 167 m) •1987 : parete Nord du Jannu (7 710 m) con Érik Decamp (futuro marito di Catherine Destivelle, podcast 5.14)•1989 : parete Sud diretta al Makalu (8 463 m) in solitaria •1991 : prima della cresta NO del K2 (8 611 m) e prima ascensione in due senza alcuna assistenza con Christophe Profit.1992: Annapurna, insieme ad un giovanissimo Jean Christophe Lafaille, cui morirà precipitando davanti ai suoi occhi.
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55:55
5.9 Jean Marc Boivin - L'avventura fino all'ultimo respiro
Il seme della ribellione gettato da Pierre Mazeaud (podcast 5.5) della "ribellione" aveva conosciuto la prima escalation con René Desmaison (podcast 5.6) e poi con Yannick Seigneur (podcast 5.7). Boivin, insieme a Christophe Profit e a Eric Escoffier (podcast 5.13) saranno la triade infernale delle années folles (gli anni folli) di Chamonix tra gli anni '80 e '90 dove la spinta oltre a limite, pronti a morire pur di essere i più audaci, non conoscerà limite. Non c'era un vero contenuto in quello che facevano: volevano solo essere noti per essere più esagerati. Marc Boivin è il ritratto di un'epoca.Di lui vanno comunque ricordate due imprese: •1985 - spedizione al Gasherbrum II: record del mondo di altitudine nel lancio col deltaplano (dalla vetta, 8035 m)•1988 - spedizione all'Everest: record mondiale di altitudine nel lancio con parapendio (dalla prossimità della vetta) con discesa al campo II
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26:12
5.8 Marc Batard - lo sprinter dell'Everest
Omosessualità e alpinismo. Non se ne parla (mai) - com’è giusto che sia, visto che è naturale, personale ed irrilevante ai fini dell’impresa alpinistica (come per esempio il record di Marc Batard di salita all’Everest in solitaria e senza ossigeno in meno di 24 ore a soli 23 anni - nel 1974). Diventa invece argomento interessantissimo quando esso è l’obiettivo di un percorso alpinistico alla ricerca di sé. Marc Batard, sposato, padre di 3 figli, macina cime e scala come un forsennato ed è noto per il suo pessimo carattere: qualcosa gli rode dentro, qualcosa che non lo fa vivere bene. Cos’è? L'abuso sessuale che subì quando era bambino? O (anche) qualcos'altro? Ascoltate la storia profondamente umana di Marc che in montagna scopre sé stesso, trova finalmente quella “via d’uscita” da un labirinto di malessere che lo teneva prigioniero da anni e finalmente raggiunge la serenità.
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37:51
5.7 Yannick Seigneur - quando l'auto promozione diventa un autogol
Yannick Seigneur (1941 - 2001): bello, bravo (primo francese a scalare 3 8000), spaccone, abbraccia completamente la nuova linea alpinistica autopromozionale iniziata da René Desmaison. Convinto, com’è proprio della giovane età, di tenere il mondo per i cosiddetti, si andò a cacciare in due errori che gli stroncarono la sua carriera, facendolo scivolare quasi nell’oblio. La sua importanza nella storia dell'alpinismo francese è l'evoluzione della figura dell'alpinista moderno, portandola al next level dopo Desmaison – fino a fare autogol. Ma che cos’aveva combinato? Ascoltate il podcast!
Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le loro riflessioni, le loro emozioni in un percorso che è stato, oltre che alpinistico, alla ricerca di sé, alla ricerca della felicità. Pronti per una nuova emozionante avventura? E allora... via!