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René Desmaison o la creazione dell'alpinista moderno
Di tutti i libri di René Desmaison (1930 - 2007) - uno degli alpinisti più prolifici - il più celebre è senza dubbio 342 ore sulle Grandes Jorasses. Se non ne ho scelto nemmeno uno dei suoi è perchè ho trovato strepitoso questa biografia eccelsa (“La vie en directe” edito da Guérin) che ci restituisce un ritratto visto "dal di fuori" - e non filtrato dalle convinzioni molto personali di René - inserendolo nel contesto della Chamonix degli anni Sessanta. Se Pierre Mazeaud era un "ribelle" nei confronti della società in generale, René Desmaison è stato invece il capostipite dei "ribelli" dell'alpinismo francese. Il primo espulso dalla celebre Compagnie des Guides di Chamonix, saprà sfruttare questa "cacciata dal paradiso" per creare la figura dell'alpinista moderno ovvero di colui che deve procacciarsi i clienti da solo (o trovare i soldi per le spedizioni) e quindi deve promuovere sé stesso. Una storia di vita estremamente avvincente. Purtroppo questo libro non è disponibile in italiano.
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5.5 Pierre Mazeaud - il "non sottomesso"
Pierre Mazeaud (1929) è stato (anche) un grandissimo alpinista amatoriale – oltre che aver ricoperto cariche istituzionali ad altissimo livello nell’ambito della magistratura (deputato all’Assemblée Nationale, membro del Consiglio di Stato, membro del Consiglio Costituzionale e poi presidente dello stesso sotto il governo Chirac). In Italia, passa alla ribalta per l’incresciosa tragedia al pilone centrale del Freney, sul Bianco, nell’agosto 1966, quella con cui la sua cordata di quattro membri si legherà a quella di Walter Bonatti (3 alpinisti): colti da una tempesta improvvisa e prolungata, torneranno a casa solamente in tre: due francesi e Walter Bonatti. Da allora, tra Pierre e Walter si sviluppò un’amicizia profonda, che portò l’alto magistrato francese nel 2011 ad abbandonare tutti i suoi incarichi costituzionali per un’intera settimana per andare al capezzale del suo amico morente. Quello che si conosce poco di quest’anima irrequieta è stato il suo spirito profondamente ribelle nei confronti di una società che gli andava stretta, alla ricerca di una vita vissuta a 300km all’ora, con immenso divertimento, libertinaggio e spirito oppositivo, accompagnato da un incrollabile sorriso divertito.
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5.4 Gaston Rébuffat
Gaston Rébuffat (1921 - 1985) aveva un unico grande sogno nella vita: diventare guida della celebre Compagnie des Guides di Chamonix, la prima associazione di guide al mondo, sorta nel 1821. Era molto preoccupato di non farcela, perchè sapeva che l'associazione tendeva a privilegiare le candidature dei valligiani mentre lui veniva dal mare... dal sud... Da Marsiglia. Ce l'avrebbe mai fatta? Per arrivare allenatissimo alle selezioni, scala come un matto sulle Calanques (nel sud della Francia, sul mare), anzi sarà proprio lui scoprirle. Poi arriverà a Chamonix e sarà il secondo ammesso in tutta la storia delle guide, che non era della valle. Partirà anche lui per la spedizione per l'Annapurna ma ne rientrerà talmente disgustato per tutti i retroscena, che lascerà Chamonix per trasferirsi a Parigi. Autore di scalate leggendarie, primo divulgatore dell'alpinismo (promuovendone così la sua democratizzazione) tramite tanti libri e manuali, Gaston Rébuffat, al pari di Louis Lachenal (podcast 5.3) e Lionel Terray (podcast 1.1) lascerà un segno indelebile nella storia dell'alpinismo francese. Con la sua morte, nel 1985, che segue quella di Lachenal e Terray si chiude un’epoca, quella del grandissimo alpinismo francese del dopoguerra.
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5. 3 Louis Lachenal - I quaderni della vertigine
Questo libro è la biografia di Louis Lachenal (1921 - 1955), il grandissimo amico di Lionel Terray con cui aveva costituito una cordata storica: è stata una delle pochissime cordate di due amici. Seppur entrambi grandissimi alpinisti, insieme non hanno mai fatto grandi cose, eppure le pagine più belle dell'autobiografia di Lionel Terray (I conquistatori dell'inutile - podcast 1.1) sono le più ricche di emozioni. Le cose purtroppo cambieranno dopo la spedizione all'Annapurna. Questo libro è stato scritto da Gérard Herzog, fratello del Maurice che ha scritto Annapurna primo 8000 (podcast 5.2): alpinista, scrittore e cineasta, ci restituisce una biografia molto ben scritta anche se purtroppo era stata concepita per mettere a tacere i veri appunti di Lachenal su cui era piombato il veto della loro pubblicazione. Perchè? Perchè Lachenal raccontava anche i retroscena della spedizione all'Annapurna su cui Maurice voleva un silenzio assoluto. Lachenal non si riprenderà psicologicamente più dalle amputazioni subìte a causa dei congelamenti sull'Annapurna. Sarà il primo alpinista francese a dover fare i conti con la grande depressione. Sulla sua morte (in un crepaccio nella Vallée Blanche) aleggia il sospetto di un suicidio.. questo libro purtroppo è introvabile in italiano.
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5.2 Annapurna primo 8000
3 giugno 1950: il primo ottomila viene scalato da un team francese. Una notizia che scombussola il mondo più o meno quanto il primo passo sulla luna. Per di più colpisce enormemente che i francesi non avessero mai fatto nulla in Himalaya prima di questo 8000, che non conoscessero nemmeno la montagna e che il capo spedizione non fosse nemmeno un alpinista professionista - né lo sarà mai! A posteriori inoltre, si aggiungerà il fatto che l'Annapurna è uno dei più micidiali 8000 dell'Himalayan Crown perchè la via normale che si usa ancora oggi (aperta da Lionel Terray, Louis Lachenal e Gaston Rébuffat) è molto esposta alle valanghe. Questo libro è stato il più stampato della storia dell'alpinismo, proprio per l'enormità dell'evento - e il (falso) paternalismo con cui è stato scritto. Al rientro dall'Annapurna, proprio per questa gestione megalomane di Maurice Herzog (1921 - 2012), tante cose cambieranno. La cordata più forte di sempre, quella di Terray e Lachenal si scioglierà definitivamente e Gaston Rébuffat lascerà Chamonix per trasferirsi a Parigi. Ma chi è stato questo Maurice Herzog veramente?
libridimontagna è il podcast più seguito in Italia sull'argomento. Seleziona auto/biografie di quei grandi alpinisti che hanno voluto condividere sulla pagina scritta delle riflessioni sulla vita scaturite nel corso delle loro grandi imprese. Questi podcast non raccontano il libro, né lo leggono: dopo aver presentato l'atleta col suo curriculum e in caso anche dati biografici, sviluppano il pensiero degli alpinisti offrendo spunti di riflessione su quella tematica affascinante che è l'alpinismo stesso, ovvero la libera espressione di sé stessi alla ricerca se non della felicità per lo meno del miglior compromesso per vivere una vita il più felice possibile.