Stati Uniti e Cina si rincorrono in una guerra tariffaria al rialzo, ognuna delle due parti convinta di avere la mano migliore da giocare, e quindi la cosiddetta "escalation dominance". Intanto il mercato dei treasuries tiene a bada Trump (ma per quanto ancora?) e la UE si trova a doversi reinventare, con tutti i venti contro. Facciamo il Punto.Confronta anche:Trade, tech and Treasuries: China holds cards in US tariff stand-off (The Financial Times)Xi Jinping may try to woo the victims of Donald Trump’s tariffs (The Economist)If Not Tariffs, Then What? (Rhodium Group)Trade Wars Are Easy to Lose (Foreign Affairs)Consigli:Red Roulette, di Desmond Shum
--------
39:57
Tariffa Cina 104%. Decoupling?
Trump ci fa sapere che i leader degli altri paesi sono in fila per baciargli il deretano. La Cina però rilancia sulle tariffe ed il Partito Comunista Cinese ritrova le proprie radici di lotta al nemico esterno, dove si trova perfettamente a suo agio, un copione il cui ruolo sa recitare alla perfezione.Confronta anche:How China’s record trade surplus helped spark Trump’s tariff war (The Financial Times)How America could end up making China great again (The Economist)Dazi Usa-Cina, a che punto è la notte (Rassegna Cina)In Cina e Asia – Trump porta i dazi al 104%, la Cina si coordina con l’Ue (China Files)Speciale: The Monday after (Il Partito)Links:Empire of Illusion: Frank Dikötter on Why China Isn’t a Superpower | Uncommon Knowledge (intervista a Frank Dikötter)China after Mao (di Frank Dikötter)Chinese Trump (Youtuber cinese fa l'imitazione a Trump)Make America great Again (meme cinese)
--------
41:14
Tariffa Cina 65%: un mondo di perdenti
Il 2 aprile 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'imposizione di dazi aggiuntivi del 34% sui prodotti importati dalla Cina, portando il totale al 65%.In risposta, il 4 aprile 2025, il governo cinese ha dichiarato l'introduzione di dazi del 34% su tutti i prodotti statunitensi importati in Cina, con effetto dal 10 aprile.Questa escalation nella guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali solleva timori per una possibile recessione globale e per l'interruzione delle catene di approvvigionamento internazionali.Nel nuovo mondo post globalizzazione, nessuno vince e tutti perdono. Confronta anchePresident Trump’s mindless tariffs will cause economic havoc (The Economist)Markets tumble as China announces 34% retaliatory tariffs on US imports (The Financial Times)
--------
41:02
Obiettivo 2025: 5%
Politica & Economia: le "due sessioni" del 2025 hanno suggellato per la Cina l'obiettivo di crescita annua del 5%, ma nella formula del PIL, consumi, investimenti ed esportazioni nette incontrano potenziali difficolta'.Industria: la Cina continua intanto a segnare successi nelle "nuove forze produttive di qualità", con BYD che ricarica 400 km. in 5 sec. e il sottobosco dell'IA sempre più dinamico.Società: la società è in sofferenza, con una forza lavoro non ancora modernizzata e la popolazione femminile sempre meno interessata al ruolo tradizionalmente assegnatole.Relazioni Internazionali: Il sud-est asiatico sente la pressioni degli esport cinesi, gli USA tentano di riprendersi il canale di Panama con un'offerta che non si può rifiutare, e Taiwan ripensa alle corti marziali per contrastare infiltrazioni e defezioni.Facciamo il PuntoConfronta anche: China’s leaders reveal their plan to cope with 2025 (The Economist)China is suffering its own ‘China shock’ (The Financial Times)Why China hates the Panama Canal deal, but still may not block it (The Economist)
--------
46:10
"Raccontare bene la Cina"
"Raccontare bene la Cina" (讲好中国故事 - jianghao Zhongguo gushi), ovvero raccontarla come il Partito Comunista Cinese vorrebbe. La sinologia italiana, per ragioni sia storiche che ideologiche, non è mai riuscita a distanziarsi sufficientemente da questa narrativa. Ed invece sbaglia, continuando ad alimentare stereotipi e luoghi comuni sulla Cina che vorrebbero avere il sapore del sapere, mentre invece hanno quello del razzismo post coloniale. Non è vero che i cinesi "non vogliono" soppiantare gli USA, non è vero che la censura sia un plus di cui quasi non ci sia bisogno perché i cinesi stanno bene così a causa della diversa storia e cultura, per avere la sicurezza nelle strade di Pechino bisogna pagare un prezzo molto alto in termini di diritti, ma soprattutto, non è vero che se ti offrono una tartaruga devi mangiarla senno si offendono. Su tutto questo ed altro, facciamo il Punto.Nella puntata viene citato il podcast: PDR #63 GIADA MESSETTI: Quello che non sai sulla Cina
Dalla Cina con furore, ogni giorno arrivano notizie su economia, società' tecnologia, geopolitica, cultura. Senza paura e senza reverenza, cerchiamo di capirne qualcosa in piu', e facciamo il Punto.
[email protected]