Chi sono le italiane e gli italiani più importanti degli ultimi 50 anni? Che cosa le ha rese "icone", esempi da seguire, fonti di ispirazione? Natascha Lusenti,...
L’impegno di Letizia Battaglia si fa sempre più forte, decide di dedicarsi ad altri strumenti per dimostrare il proprio impegno civile e sociale. Entra in politica e, insieme a Leoluca Orlando, si fa portavoce di una cultura antimafia che vuole investire anche i meccanismi della politica. Gli anni 90, con la morte di Falcone e Borsellino però segnano un duro colpo per Letizia, che tenta di reagire come può. Si dedica alla rivista Mezzocielo, alla casa editrice che fonda, eppure sente di dover lasciare Palermo, almeno momentaneamente. Si trasferisce brevemente a Parigi, continuando a vincere premi e, una volta tornata nella sua città, impiega le sue energie in una fase di rielaborazione artistica. Non è solo una fotografa contro la mafia, ma molto altro, nel 2017 Letizia inaugura il Centro Internazionale di Fotografia e vince il Nobel della fotografia. Nel 2021, insieme ai nipoti Marta e Matteo Sollima, apre il suo Archivio, che dal 2022 custodisce e gestisce il suo lascito.
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56:01
Letizia Battaglia - Prima parte
Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo 1935, in una grande famiglia. Vive in diverse città, sin da piccola, sia in Italia che all’estero, eppure Palermo sarà per lei fondamentale. Trascorre lì la gran parte della sua vita, tra ambizioni e tempi difficili, alla costante ricerca della propria autonomia. Una figura paterna ingombrante e poi il matrimonio, da giovanissima, fanno sì che Letizia desideri la libertà ardentemente e che trova pienamente attraverso la fotografia. Prima come necessità e poi come passione, la fotografia diventa il mezzo per esprimersi e testimoniare la guerra di mafia che sta dilaniando Palermo e che lei vede da vicino, lavorando come fotoreporter per il giornale L’Ora. Le sue fotografie, coraggiose e brutali, le valgono anche la vittoria del premio Eugene Smith per la fotografia sociale, è la prima donna europea a conquistarlo.
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56:28
Gianluca Vialli - Prima parte
Gianluca Vialli nasce a Cremona il 9 luglio 1964. è il minore di 5 figli e vive con la famiglia a Villagio Po. Il piccolo Gianluca brilla anche sul campetto dell'oratorio Cristo Re, dove a soli nove anni trascina una squadra composta da ragazzi ben più grandi di lui alla vittoria di un torneo. Vialli arriva alla squadra giovanile del Pizzighettone, dove erano giunte le voci del prodigio dell'oratorio. A 14 anni viene comprato dalla Cremonese e a 16 debutta come professionista. Sarà lui uno dei protagonisti della promozione in Serie A della Cremonese nel 1984. A 20 anni, Vialli si trasferisce alla Sampdoria, una squadra alla deriva che non riesce ad uscire dalla Serie B. Supportato dal presidente Mantovani e dal compagno di squadra Roberto Mancini, Vialli riesce a compiere il miracolo e portare i Blucerchiati in Serie A, ma non prima di aver fatto il debutto sui campi da gioco mondiali a soli 21 anni.
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56:26
Gianluca Vialli - Seconda parte
La Sampdoria è ambiziosa e riesce in un'impresa che solo pochi anni prima sembrava un sogno irraggiungibile: diventare Campioni d'Italia. Ci riescono il 19 maggio 1991. Nel 1992, si gioca la finale della Coppa dei Campioni. Perdono contro il Barcellona, ma i tifosi blucerchiati ringraziano la squadra e il loro trio delle meraviglie: Vialli, Mancini, Pagliuca. Il '92 è anche l'anno di un addio difficile: Vialli passa alla Juve, chiudendo così la "bella stagione" della Sampdoria. Guida la Vecchia Signora verso la vincita di una Champions League nel 1996. Nel 1998 è pronto a salutare il calcio Italiano e va al Chelsea. L'Inghilterra ama Vialli, Vialli ama l'Inghilterra. è qui, infatti, che a soli 33 anni, diventa il primo italiano a ricoprire il ruolo di allenatore in Premier League. Nella sua vita inglese incontra anche la donna che sarebbe diventata sua moglie, Cathryn White-Cooper, che gli resterà vicino durante gli alti e i dolorosi bassi della vita e della malattia. Dopo aver portato alla vittoria la nazionale italiana agli Europei 2020 come capo delegazione e aver trionfato al fianco del collega e amico Mancini, Vialli muore dopo una lunga lotta con il cancro.
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57:39
Margherita Hack - Seconda parte
Dopo un primo incarico all'Osservatorio di Merate dove i colleghi le mettono spesso i bastoni fra le ruote, Margherita Hack comincia a viaggiare nelle migliori Università per studiare il cielo e le stelle, che ormai la appassionano. Quando vince la cattedra di astronomia all'Università di Trieste e diventa la prima donna a dirigere un Osservatorio astronomico, cambiano le cose. Il suo entusiasmo, la sua generosità e la sua modernità nell'approccio, la portano a diventare la popstar dell'astronomia grazie alla sua intensa attività divulgativa. Il successo però non la fa cambiare, rimane una scienziata immersa nella società. La sua visione laica della vita la porta a combattere diverse battaglie per i diritti umani, tanto che, una volta in pensione, diventa un'attivista. Muore nel 2013 e il marito, che con lei vivrà in simbiosi, la seguirà solo un anno più tardi.
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Chi sono le italiane e gli italiani più importanti degli ultimi 50 anni? Che cosa le ha rese "icone", esempi da seguire, fonti di ispirazione? Natascha Lusenti, giornalista e conduttrice, racconta la storia delle figure determinanti della storia recente del nostro paese, con il supporto della voce di chi le ha conosciute direttamente.