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Il giardino di Albert

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RSI - Radiotelevisione svizzera
Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquin...

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5 risultati 57
  • 50 anni di lince
    La storia della reintroduzione della lince è una storia di successo. Grazie al recupero dei boschi e al ritorno degli ungulati, agli inizi del XX secolo, in Svizzera, si erano ricreate le condizioni ecologiche necessarie a un suo ritorno. Per questo motivo, nel 1967 il Consiglio Federale prese la decisione di reintrodurre la lince in Svizzera. Le prime coppie di linci dei Carpazi furono liberate nel 1971 e tre anni più tardi, nel 1974, nella riserva naturale di Creux-du-Van, nel Canton Neuchâtel, di notte, lontano da occhi indiscreti e da telecamere, una coppia di animali originari della Slovacchia fu rilasciata nel bosco. A compiere questo gesto, Archibald Quartier, politico, naturalista, guardiacaccia del Canton Vaud e gran visionario, che per tutta la sua vita si è battuto per riportare nella regione la fauna presente un tempo: non solo la lince ma anche il lupo e l’orso.Ma che animale è la lince? Come e dove vive? A che punto siamo con la sua reintroduzione? E come sta adesso? Ne parliamo con Gabriele Cozzi biologo e collaboratore scientifico dell’Ufficio Caccia e pesca per il dossier grandi predatori in Ticino. Insieme a Willy Geiger, invece, presidente di Pronatura Vallese, scopriremo qualche dettaglio in più sulla storia della reintroduzione della lince e conosceremo Archibald Quartier un po’ più da vicino. La Svizzera ospita attualmente la popolazione di linci più numerosa dell’arco alpino (ad oggi sono circa 200 gli esemplari presenti in tutto il Paese). Dal 2000 al 2008 è stato attuato il progetto LUNO, il cui scopo era il trasferimento di linci dal Giura e dalle Alpi nordoccidentali nella Svizzera nordorientale. Qui si è attualmente insediata una popolazione stabile, che si espande in direzione della Svizzera centrale e dell’Austria. Per conoscere la lince più da vicino, vi suggeriamo anche di guardare il documentario “Lynx” di Laurent Geslin, film proiettato qualche anno fa in Piazza Grande durante il festival del film di Locarno. Per realizzare “Lynx”, Laurent Geslin ha seguito una famiglia di linci per diverse stagioni, nell’arco di sei anni, tra il 2014 e il 2020. Il risultato è un film straordinario ed è il primo in cui compaiono linci selvatiche.
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    26:52
  • Perchè ridiamo?
    Cosa vi fa ridere? Ma soprattutto perché ridiamo? Pensate all’ultima gustosa risata che vi siete fatti, di sicuro eravate in compagnia, la risata è prima di tutto un atto sociale che accompagna la nostra quotidianità. Nel Giardino della scienza esploreremo questo fenomeno con gli autori del saggio divulgativo Perché ridiamo? Alle origini del cervello sociale (Il Mulino, 2024). Cosa si nasconde dietro questo gesto apparentemente semplice ma tanto complesso e misterioso? Un neuroscienziato, Fausto Caruana del CNR Istituto di neuroscienze di Parma e un’etologa, Elisabetta Palagi dell’Università di Pisa, ci aiuteranno ad approfondire le origini sociali e biologiche della risata. Scopriremo come ridere non sia un comportamento esclusivamente umano, come si è pensato per lungo tempo, ma un fenomeno che coinvolge anche il mondo animale, analizzeremo la risata sotto una nuova lente: quella evoluzionistica. 
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    26:56
  • Media e intelligenza artificiale: cosa ci attende?
    Di intelligenza artificiale sentiamo parlare ormai quasi quotidianamente. La sua capacità di generare contenuti di qualità sempre più notevole sta stravolgendo anche i settori che hanno al loro centro la creatività: il cinema, l’arte, la musica, la letteratura e… I media. Chi lavora nei media, non può non interrogarsi sul proprio futuro e sul futuro del proprio mestiere: esisterà ancora il giornalismo come lo conosciamo oggi? L’intelligenza artificiale sarà in grado di sostituire chi scrive o chi intervista e confeziona articoli o servizi radiotelevisivi? Come verrà gestita, in futuro, la disinformazione di fronte a uno strumento in grado di assumere le sembianze di chiunque e ingannarci senza troppi problemi? Matteo Martelli, giornalista per la trasmissione televisiva “Il Giardino di Albert” ha seguito il secondo vertice sull’intelligenza artificiale nei media organizzato a Losanna dall’EBU, l’Unione Europea di Radiodiffusione, vertice organizzato per riflettere sul futuro dei media attraverso conferenze, workshop e presentazioni di modelli virtuosi, ma anche per guardare a collaborazioni per lo sviluppo di strumenti e lo scambio di esperienze.Tra i relatori Alexandra Borchardt, autrice del rapporto 2024 dell’EBU Giornalismo affidabile nell’era dell’IA e Massimiliano Babbucci, responsabile per l’innovazione digitale RSI.
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    27:21
  • Meravigliosi squali
    ® Nonostante inquietanti storie di squali famelici siano state raccontate in letteratura da molti scrittori, (che probabilmente non ne avevano mai visto uno!), sembrerebbe che la paura degli esseri umani per gli squali si sia particolarmente diffusa in seguito all’uscita del celebre film di Steven Spielberg “Lo squalo” (era il 1975!!!).Squali assassini a caccia di umani? Niente di più irrazionale e sbagliato: nel 2016, in tutto il mondo, furono registrati solo dieci attacchi da parte di squali con solo, per fortuna, cinque vittime. Gli appassionati di statistica si sono “divertiti” a calcolare la probabilità di un attacco all’uomo da parte di uno squalo… ed è risultata una su 3,7 milioni!È vero però il contrario: il peggiore predatore dello squalo è… indovinate? L’essere umano! (Le pinne di squalo, tuttora considerate una prelibatezza, sono vendute a peso d’oro al mercato nero. Ogni anno, 100 milioni di esemplari vengono uccisi o rimangono vittima della pesca accidentale.)Per fortuna, lo studio di questi splendidi animali e la loro successiva interazione con i subacquei hanno dato giustizia a questi animali, troppo spesso fraintesi e diffamati. Un mondo senza squali avrebbe gravi conseguenze per molti ecosistemi marini così come per le comunità umane e le economie che dipendono da loro. La salvaguardia delle diverse popolazioni di squali è importante perché svolgono un ruolo vitale nel mantenere sano i nostri oceani.Ne parliamo con Sara Scroglieri, biologa marina e istruttrice subacquea, che attualmente lavora per Miyaru: una ONG, fondata nel gennaio 2023, il cui obiettivo è quello di condurre e sostenere iniziative di ricerca e conservazione interdisciplinari incentrate sulle specie di squali delle Maldive e dell’Oceano Indiano. E ne parliamo anche con Angela Albi, ricercatrice al MPI (Max Planck Institute) e Centre for the Advanced Study of Collective Behaviour.Prima emissione 5 ottobre 2025 Marhe.it
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    21:51
  • Creatività
    ®La creatività non ha età, a dirlo sono le neuroscienze, ma anche recenti studi statistici condotti sulle produzioni di scienziati e artisti, che mostrano come si possa essere creativi in ogni tempo della nostra vita, al di là di grandi nomi celebrati come veri e propri esempi di longevità creativa: da Verdi che scrisse il Fallstaff a ottant’anni anni a Tolkien che pubblicò Il signore degli anelli a sessantadue anni, da Michelangelo che scolpì novantenne una delle sue opere più commoventi, la Pietà Rondanini, a filosofi e scienziati come Copernico autore a settant’anni della sua opera più celebre e rivoluzionaria, il De revolutionibus orbium caelestium, fino a esempi recenti di longevità come Rita Levi Montalcini, Nobel a settansette anni. Che legame esiste dunque fra creatività, cervello e il vivere a lungo in salute? È il tema al centro del Giardino di Albert del 9 novembre, una puntata speciale, un dialogo radiofonico fra un musicista e una scienziata: da una parte, il compositore Paul Glass, ticinese d’adozione, che, dopo aver attraversato il Novecento esplorando una varietà di generi musicali, sulla soglia dei novant’anni, continua a comporre musica nella sua casa sul lago Maggiore, e dall’altra chi ha fatto della creatività un oggetto di studio, la prof.ssa Zaira Cattaneo, neuroscienziata dell’Università di Bergamo. In che modo i processi creativi si manifestano a livello neurobiologico e come possono condizionare i meccanismi d’invecchiamento cerebrale? E ancora prima… che cos’è la creatività? “È un concetto sfuggente - dice Zaira Cattaneo – che nel tempo ha subito trasformazioni, ma oggi abbiamo metodi che ci permettono di studiarlo scientificamente.” “Con l’età, grazie all’esperienza maturata –continua Cattaneo - sappiamo gestire meglio le emozioni, riusciamo a vedere le cose in maniera olistica e abbiamo una maggiore capacità di pensiero convergente, che, a differenza di quel che si crede, è fondamentale nei processi creativi, più di quello divergente.” Viviamo sempre di più e sempre più in salute, ma facciamo fatica ad accettare l’età con i suoi cambiamenti, abbagliati dal mito dell’eterna giovinezza, l’età creativa, e, ignari di quante potenzialità abbia il nostro cervello, dimentichiamo di come ogni tempo della nostra vita possa essere vissuto con pienezza e creatività. Prima emissione: 9 novembre 2024
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    26:47

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Su Il giardino di Albert

Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.
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